Attualità - 29 giugno 2017, 15:45

I mille suoni e colori del progetto #FinaleFreeMusic (FOTOgallery)

Un programma frutto completamente dell’entusiasmo dei volontari e dalle molteplici valenze artistiche e sociali

I mille suoni e colori del progetto #FinaleFreeMusic (FOTOgallery)

In questi giorni chi transita per Finalmarina sarà sicuramente attratto dal vedere tante nuove bellissime panchine colorate che prendono forma… Ma presto in mezzo a esse spunteranno anche dei pianoforti!

Tutto ciò rientra nel progetto denominato #FinaleFreeMusic.

Ci racconta Tonino Scafuro, della Consulta Finalese del Volontariato: “L’idea nasce da Antonio Bonomo e Lorenzo Vicino, che hanno voluto riprendere il concetto del pianoforte ‘play me’, una tendenza molto diffusa in Europa. Mi hanno coinvolto come Consulta del Volontariato per integrare la musica con il concetto di ‘isole relazionali’, un luogo di contatto reale tra le persone. Per questo una delle panchine si chiamerà ‘la panchina della felicità’, una finta finestra di Facebook, dipinta con gli stessi colori e gli stessi tasti, ‘like’ e ‘condividi’, dove però tutti possono dialogare di persona.

Ci stanno aiutando tantissimi ragazzi stranieri, dalla Romania al Senegal. I pianoforti saranno graffitati da artisti locali e non. E poi metteremo una lavagna dove ognuno potrà scrivere e annunciare il proprio evento: performance a costo zero dai quadri al ballo. L’Unione dei Comuni del Finalese ha deliberato in giunta l’ok al progetto il 15 giugno, quindi abbiamo il massimo sostegno dell’amministrazione e il pieno appoggio della Consulta del Volontariato, che ringraziamo a partire dal presidente Emanuele Gerardi”.

Scafuro ci descrive una “mappa” di luoghi e iniziative: “La prima isola sarà a Finalmarina in piazza Vittorio Emanuele II, poi a Finalpia in Via Porro, a Varigotti sul molo, mentre dalla libreria Centofiori ci sarà un piano a coda a disposizione, ma altri luoghi verranno sviluppati in seguito. Sergio Olivotti decorerà il primo pianoforte. Beppe Rosso, artista finalese, realizzerà un quadro per noi, mentre Roberta Scalvenzi di U Cartà sta già realizzando laboratori per ragazzi con disabilità. Italo’s Village ci dà gli spazi per l’allestimento, abbiamo imbastito un vero e proprio cantiere per l’assemblaggio delle panchine”.

Scafuro lancia questo appello: “Cerchiamo anche fiori, erbe aromatiche liguri, e pianoforti anche rotti che verranno usati come elementi decorativi”.

Prosegue Scafuro: “Si tratta di un progetto sociale con le seguenti finalità:

- Creare spazi di Musica e Arte nei luoghi pubblici per spingere le persone a superare la timidezza e conoscersi in modo alternativo;

- Far diventare uno spazio pubblico un luogo d’incontro di una progettualità cittadina che si sviluppa a partire da un’ “idea creativa” ma che automaticamente perde la centralità del creatore per aiutare lo “spettatore” ad essere attivo e partecipe del processo di creazione o visione.

OBIETTIVI

Creare:
- un incubatore di proposte artistiche capaci di migliorare il "clima sociale" del finalese , ma anche spazio per accogliere la disabilità fisica e sociale e con queste operare per il benessere.
- Uno spazio relazionale come “una posizione temporanea occupata dal soggetto in relazione a numerosi altri […]; ogni soggetto appartiene a molteplici matrici e reti che si sovrappongono e si compenetrano. L’eterogeneità dello spazio relazionale è un’esperienza chiave della globalizzazione contemporanea e richiede nuovi modi di pensare a come possiamo condividere lo spazio per creare un’esperienza collettiva” (prof. Scott McQuire) 
- la creazione di relazioni dinamiche e a volte instabili tra artista e spettatori attraverso la musica o altre performance artistiche. (relational design o arte relazionale)

Questa forma di coinvolgimento da parte del pubblico fa sì che la performance si trasformi in un’esperienza: esperienza che la persona prima di tutto sceglie di vivere personalmente, e in secondo luogo sceglie di trasmettere ad altri, formando così, una catena senza fine”.

Conclude Scafuro: “Si tratta di un progetto che nasce dal basso e che chiunque può modificare e implementare con materiali di recupero. Intorno alle isole saranno creati eventi artistici di vario genere. Tutto ciò avviene con il patrocinio dell'Unione Comuni del Finalese e della Consulta del Volontariato. Ricordiamo che il progetto vuole essere frutto del lavoro di tutti e per tutti”.

Soddisfazione traspare anche dalle parole di Roberta Scalvenzi: “Tantissimi stanno collaborando con materiali di recupero. Per quanto riguarda la mia parte, insieme a Micol, a Gabriella, a mia mamma e a tutti coloro che vogliono partecipare, è quello di colorare le panchine e i pianoforti. Ci stiamo mettendo fantasia e creatività. E in una di queste panchine, bianca e rossa, c’è un chiaro richiamo al progetto Bandiera del Cuore di Gabriella Tripepi. Tutti possono partecipare, manualmente o creativamente. Una sarà sicuramente arcobaleno, un messaggio che dice tanto, perché in sé raccoglie tutti i colori del mondo”.

Spiega Gabriella Tripepi, fondatrice del progetto ABC (Associazione Bandiera del Cuore): “Rientra nei parametri della Bandiera del Cuore creare delle parti libere dedicate al benessere, al relax e anche all’integrazione delle disabilità, aspettto per me importantissimo. Mentre siamo lì a pitturare, con mia figlia Micol e con tante nostre amiche, vediamo che c’è tanta curiosità da parte dei passanti. Sono felice che il cuore sia presente anche nel logo, il cuore è un simbolo sempre positivo. Siamo partiti con quattro panchine, ma sicuramente il progetto crescerà. Ci sarà anche una panchina non per leggere, ma per mangiare qualcosa in tranquillità: si chiamerà ‘Colazione da Tiffany’, con la sagoma di Audrey Hepburn e il caratteristico colore verde Tiffany. La chaise-longue, la struttura più rilassante di tutte, invece sarà arcobaleno, per dare veramente l’emozione di riposarsi cullati dall’arcobaleno.

Ho chiesto all’assessore Claudio Casanova se il comune mi concederà di recuperare uno spazio urbano abbandonato, il cortile sotto Sala Gallesio, perché vorrei, insieme a Flavia Orsucci e a Tonino Scafuro, che diventasse una sorta di microagorà del paese, dove fare letture, presentazioni di libri, piccole conferenze, aggiungere un vero spazio da vivere. Non un’isola, che implica isolamento e isolazionismo, ma al contrario, una vera agorà come la concepivano gli antichi greci, nel senso più aggregativo possibile”.

L’assessore al turismo Claudio Casanova esprime piena approvazione verso l’intero progetto: “L’intenzione è quella, in collaborazione con la Consulta del Volontariato, di piazzare questi pianoforti a disposizione di chi li vuole suonare. Il tutto affiancato da panchine tinteggiate da volontari e realizzate da materiali di recupero donati da numerose persone. Una iniziativa valida che ha visto una grandissima partecipazione cittadina, dimostrando ottimi risultati in questo senso. Il progetto di angolo di tranquillità nel cavedio di Palazzo Gallesio potrebbe essere un ottimo sistema di recupero artistico e sociale di un’area molto bella ma fino a oggi poco valorizzata”.

Italo Mazzucco, titolare di Italo’s Village (nonché una delle voci di BRG Radio, la web-radio della Filarmonica di Finalborgo), ci ha messo gli spazi: “Dai quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, come diceva De André, si possono fare queste cose. Lo spazio non è mio, è di tutti, ma sono felice che i lavori avvengano sotto i portici del mio bar e, visto che ci troviamo proprio all’inizio del paese, sarei felice che uno di questi pianoforti restasse qui vicino, un po' come simbolo di vita e di animazione anche nelle periferie. Mi presto con il mio locale a dare tutto il supporto logistico necessario. Mi fa piacere assistere a questo cantiere che cresce giorno dopo giorno, e se qualche cliente si lamenta per il rumore sono sempre pronto a spiegare che si tratta di un bellissimo progetto per il bene della comunità e tutti sono disposti a capire e a sopportare qualche disagio. Un grande segnale da Antonio Bonomo e Lorenzo Vicino per ravvivare una città”.

Sergio Olivotti è un illustratore la cui fama va ben oltre i confini nazionali. Lieto di questo coinvolgimento, commenta: “Il progetto di Tonino è meraviglioso perché è generativo e partecipativo. È un progetto artistico e urbanistico insieme. Il mio pianoforte, cioè quello che io decorerò, sarà un omaggio a Fred Buscaglione”.

Alberto Sgarlato

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