Politica - 05 giugno 2017, 22:44

Pietra Ligure: fuoco e fiamme sul bilancio consuntivo del 2016

La Lista Civica dei Pietresi: “Nulla di quanto inserito nel programma è stato fatto”. La maggioranza: “Le opere più importanti spesso sono quelle che non si vedono. Lavoriamo per il bene della città, non per far campagna elettorale”

Pietra Ligure: fuoco e fiamme sul bilancio consuntivo del 2016

Seduta di bilancio accesa, questa sera a Pietra Ligure, per fare il punto sul rendiconto di bilancio del 2016. Introduce il discorso Franco Bianchi, consigliere con delega al bilancio: “Siamo di fronte a una fase di transizione epocale, il primo esercizio finanziario da quando è entrata in vigore la nuova riforma degli enti locali, il caposaldo su cui si fonderà il prosieguo dell’attività politica di oltre ottomila comuni italiani”. Venendo alle cifre, Bianchi commenta: “Siamo di fronte a una gestione decisamente oculata, con un avanzo di bilancio di 750mila euro. Ricordiamo che la legge impone almeno il pareggio di bilancio, altrimenti incombe la minaccia del commissariamento. Il risultato complessivo vede opere finanziate per 2.880.839 euro, tenendo conto però dei sacrifici che fa un comune che, come il nostro, ha crediti di dubbia eseguibilità per circa 1,5 milioni di euro”.

Bianchi pone l’accento su un altro aspetto: “In due anni abbiamo azzerato un disavanzo di amministrazione di 990 milioni di euro. Avremmo potuto scegliere, come la legge consente, di spalmare questo disavanzo su trent’anni, affibbiandolo alle generazioni successive. E invece abbiamo scelto di chiudere i conti. Come avevamo già detto in termini di opere pubbliche, noi lavoriamo anche su quello che non si vede, sul sotterraneo. Non fa eco a livello elettorale, ma c’è. Lo stesso possiamo dire con questo bilancio, fatto di oculatezze non eclatanti”.

Di tutt’altro avviso la minoranza. Commenta Maurizio Novara, della Lista Civica dei Pietresi: “Siamo di fronte a un rendiconto di mera sopravvivenza, senza grandi opere ma persino senza una drastica risoluzione dei problemi. Tutto questo a fronte di entrate tributarie in costante aumento. Lo sono state nel 2016, lo sono quest’anno e lo saranno ancora nel 2018, quando l’obiettivo iniziale annunciato era di non aumentare le imposte pro-capite sui cinque anni. Non vediamo scelte politiche, non vediamo programmazione”.

Prosegue Mario Carrara, capogruppo della Lista Civica dei Pietresi: “Siete al terzo anno su cinque di mandato. Considerando che grandi lavori in estate non si fanno, per non inficiare la stagione turistica, vi restano pochi scampoli di 2017 e il 2018. Il famoso disavanzo da 990mila euro, sia ben chiaro, non è affatto frutto di una cattiva gestione di chi ha governato prima, ma semplicemente è causato da quelle riforme contabili imposte dall’alto con la riforma degli enti locali, per cui cambia proprio il modo di gestire la macchina comunale. Quando ero in maggioranza avevamo i conti attivi e abbiamo anche fatto tante cose importanti. Da voi vedo solo quelli che chiamo ‘lavoricchi’ di ordinaria amministrazione, molti dei quali partiti da poche settimane, quindi già nel 2017. Insomma: su un bilancio complessivo da 22 milioni di euro vorrete fare almeno 2,8 milioni di manutenzione ordinaria? Mi sembra il minimo.

Ma rileggendo il vostro programma, che fine ha fatto l’autosilos di piazzale Geddo? Non mi pare che Pietra Ligure pulluli di parcheggi... Che fine ha fatto il cimitero nuovo in località Pitta? E perché adesso non ne parlate più e invece minacciate di estendere il cimitero vecchio verso i parcheggi, a ridosso della città in modo aberrante? E le frazioni? Che fine hanno fatto i previsti acciottolati di Ranzi? E per quanto riguarda i lavori alla foce del rio Ranzi, c’è voluto meno tempo a ultimare la piramide di Cheope. Come pensate di rimediare in due anni scarsi partendo da queste condizioni disastrose? In via San Francesco avete cercato di rimediare con due delibere da 22 e 50mila euro, cioè come rifare il trucco a chi non ha nemmeno più la faccia. La via ha bisogno di canalizzazioni, se voi rifate solo gli asfalti, cioè il maquillage, alla prima alluvione il manto stradale nuovo sarà travolto dalla furia degli eventi. L’unica cosa che avete fatto tra tutte quelle annunciate, ve la concedo, è un tratto di acquedotto in via Don G. Bado, il classico goal della bandiera di una squadra che perde 10 a 1. E intanto continuate a promettere che nel 2018 farete un ponte da 3,5 milioni di euro, sul quale i cittadini continuano a pagare un mutuo che nel frattempo è diventato maggiorenne. Pagare per pagare, almeno devolvete quei soldi in opere pubbliche urgenti”.

Replica Bianchi: “Esiste qualcosa che si chiama ‘Principio di realtà’: le promesse si fanno con la convinzione di avere dei fondi a disposizione, poi però si devono fare i conti con la vita di tutti i giorni. Quei 990mila euro abbiamo dovuto trovarli, altrimenti sarebbe arrivato il commissario. E noi abbiamo scelto la sopravvivenza a una situazione di paralisi. Capisco che la frase ripetuta ‘non avete fatto niente’ sia una naturale semplificazione che fa parte del confronto democratico tra forze politiche opposte. Ma mi permetto di obiettare. Un architetto del calibro di Renzo Piano oggi dice che nelle città di oggi non c’è più bisogno di opere rivoluzionarie, ma di un costante lavoro di rammendo. Ci sono state epoche politiche che certamente hanno permesso di fare di più; noi abbiamo fatto l’adeguamento degli edifici comunali, lavori in tutte le scuole, manutenzione agli impianti sportivi, potenziamento della videosorveglianza, nuovi parchi giochi e restauri in quelli vecchi. Opere che non hanno come arbitraria intenzione il consenso, ma a chi dice che non abbiamo piantato un chiodo posso ribadire che con 2,8 milioni di chiodi ne abbiamo piantati, eccome”.

Aggiunge Daniele Rembado, assessore al turismo: “Non è solo una questione di principio di realtà, come dice Bianchi, ma soprattutto di buonsenso. E io sono fiero di far parte di un’amministrazione che ha puntato sui giovani, sulla scuola, sul sociale, su tutto ciò che riguarda le generazioni di domani. Abbiamo messo in sicurezza movimenti franosi, abbiamo rifatto fognature, non cerchiamo grande visibilità elettorale e forse sbagliamo, ma lavoriamo per il futuro della città”.

E conclude il sindaco, Dario Valeriani: “Ritengo di far parte di una squadra che ha grandi capacità amministrative. E le opere che non si vedono, spesso sono le più importanti. Si pensi solo al collegamento alla depurazione, qualcosa di fondamentale che fa onore a Pietra Ligure e che in questo momento tanti comuni del Ponente ci invidiano. Se abbiamo riconquistato una Bandiera Blu vuol dire che abbiamo lavorato sull’ambiente e sul territorio. Detto questo, è innegabile che oggi rispetto a un tempo ci siano difficoltà economiche oggettive: è cambiata in pochi anni l’economia mondiale, figuriamoci quella di Pietra Ligure!”

Alberto Sgarlato

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