Attualità - 03 giugno 2017, 08:00

Stangata Tari, i commercianti di Albenga pagano anche sui dehors

Ciangherotti: "Io avrei fatto prima una campagna mediatica per chiedere una regolarizzazione delle posizioni Tari, solo dopo gli accertamenti"

immagine di repertorio

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I commercianti di Albenga pagano la Tari anche sui dehors. La Tassa sulla spazzatura sta generando un vero e proprio salasso per molti commercianti e se è giusto che ogni cittadino paghi le imposte, secondo qualcuno ad Albenga si sta esagerando.

Dopo attività agricole, partite Iva, associazioni (Lega navale) adesso le lettere stanno arrivando anche ai commercianti in possesso di un dehors che si trovano a dover pagare anche per quelle superfici.

L'amministrazione fa sapere, però, che non risultano contestazioni per i dehors e che è possibile chiedere il ricalcolo in autotutela direttamente agli uffici comunali o ricorrere al Tribunale, cosa che in molti (specie chi ha ricevuto sanzioni elevate – alcuni imprenditori agricoli, commercianti e associazioni) stanno pensando di fare, ma che potrebbe da un lato comportare un costo per i cittadini dall'altro un numero enorme di nuove cause in un sistema di giustizia già colmo e che, in molti casi, ha tempi biblici.

In questo quadro afferma Rosy Guarnieri consigliere di minoranza “I dehors per tale attività vengono usati solo nei mesi estivi , periodo in cui la clientela non consuma all'interno dei locali , superficie per la quale l'esercente paga la Tari per tutto l'anno e su cui si basa l'attività invernale. L'ufficio tributi in virtù del medesimo concetto , dovrebbe altresì prevedere la compensazione della tassa in relazione al periodo e all'effettiva produzione dei rifiuti . Ormai siamo alle comiche !!!”

Eraldo Ciangherotti, invece, spiega dal suo punto di vista come si sarebbe dovuti intervenire “Cosa avrei preferito fare fossi stato al governo della città? Avrei fatto per sei mesi una campagna mediatica mirata a chiedere alle partite iva albenganesi di regolarizzare le proprie attività secondo i parametri applicati per il calcolo della Tari e avrei aperto un confronto con le associazioni di categoria basato sulle "regole" cioè su dove debba essere pagata la Ta.Ri e su dove ci sia esenzione, per non portare i cittadini a lunghi ricorsi contro il comune di Albenga.E solo dopo i sei mesi, avrei commissionato gli accertamenti. Mi piace di più, da amministratore comunale, applicare il detto "uomo avvisato, mezzo salvato", prima che diventare un esattore aguzzino della peggior specie” conclude.

Mara Cacace

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