Attualità - 10 maggio 2017, 14:16

Presentata la 51esima edizione del Festival Teatrale di Verezzi

Il sindaco Dacquino: "Se per il 50° anniversario abbiamo superato noi stessi, quest'anno dovremo tentare il miracolo"

Presentata la 51esima edizione del Festival Teatrale di Verezzi

Si è svolta alle 12 di stamattina, presso il punto vendita di Noberasco (partner dell'evento) in viale dei Mille ad Albenga, la conferenza stampa di presentazione della 51esima edizione del Festival Teatrale di Borgio Verezzi.

Al tavolo in questa elegante e raffinata sede, da sinistra: Stefano Delfino (direttore artistico del festival), Maddalena Pizzonia (consigliere delegato al festival del comune di Borgio Verezzi), Marina Noberasco (gruppo Noberasco), Renato Dacquino (sindaco di Borgio Verezzi) e Giorgio Caprile, attore e regista teatrale.

Introduce il discorso il sindaco Dacquino: “Ringrazio Noberasco non solo per l’ospitalità ma per la collaborazione: è un’azienda che ha fatto nel tempo un lavoro straordinario su sport, qualità della vita e alimentazione sana ed è importante per noi collaborare con loro: Noberasco, infatti, non sarà presente a fianco a noi solo con il suo marchio, ma con la sua cultura e il suo know-how”.

Il sindaco poi riepiloga alcuni dati dell’importante edizione “Numero 50”: “Abbiamo fatto 22 date da tutto esaurito, abbiamo registrato un aumento medio di affluenza del 16%, la copertura di spese data dai biglietti è cresciuta dal 32 al 50%, con una biglietteria a prezzi stabili e popolari ormai da quattro anni. Abbiamo ottimizzato in ogni modo possibile, anche riducendo gli omaggi. A questo punto, in tempi duri come questi, penso sia difficile dare di più: ma per superarci dobbiamo tentare il miracolo, e mi piace essere sempre positivo. Penso soprattutto che dobbiamo diventare sempre più bravi a spiegare il valore che questo festival ha a livello nazionale e internazionale. E da questo punto di vista vorrei vedere un po’ più di orgoglio a livello locale”.

I ringraziamenti di Marina Noberasco sono sentiti e spontanei: “Sono davvero felice di avervi qui e sono certa che la nostra collaborazione, nel tempo potrà aumentare”.

Più tecnica, Maddalena Pizzonia, in linea con le proprie competenze nell’ambito della maggioranza: “Con Noberasco non volevamo la solita sponsorizzazione vecchio stile, con il nome sui cartelloni, pensavamo a qualcosa di più. Per questo abbiamo deciso di far sentire coccolati i nostri spettatori e, per premiare chi affronta la lunga salita verso Verezzi per assistere al nostro festival, all’ingresso daremo in omaggio un voucher che dà diritto a un aperitivo per due persone. Dopo tutto ci sono importanti punti di contatto tra il festival e Noberasco: in entrambi i casi si tratta di eccellenze locali apprezzate a livello nazionale. Per questo vogliamo creare una partnership che vada oltre il vecchio concetto di sponsor, percorrendo nuove strade già esplorate in altri eventi europei. In questo momento difficile è importante ‘fare rete’ tra pubblico e privato”.

A questo punto, Maddalena Pizzonia ci regala una preziosa anticipazione: “Durante la settimana di ferragosto il festival proseguirà nelle Grotte Valdemino, altra eccellenza di Borgio Verezzi che sta facendo registrare incassi senza precedenti. Vogliamo ricreare il celebre ‘Inferno’ del 1997, esattamente vent’anni fa, con un nuovo cast di attori”.

E a proposito di anticipazioni, la parola passa al direttore artistico, Stefano Delfino: “Il calendario completo, come è tradizione, lo sveleremo soltanto il 30 maggio a Roma, presso la sede della Banca Passadore. Per adesso posso solo svelare che il calendario comprenderà dieci spettacoli, di cui otto prime nazionali, un’anteprima per 22 serate complessive in piazza Sant’Agostino più l’evento speciale nelle grotte, e posso anticipare che dal 20 al 22 luglio l’anteprima nazionale sarà “Un borghese piccolo piccolo”, nell’adattamento teatrale di Fabrizio Coniglio, con Massimo Dapporto nel ruolo che fu di Alberto Sordi nel celebre film. Uno spettacolo che ha già quattro mesi di tournée invernale programmata da ottobre a gennaio. Questa scelta cade nel trentennale della realizzazione del film di Monicelli ed è anche un modo per omaggiare l’autore del libro, Vincenzo Cerami, a quattro anni dalla scomparsa. Inoltre Nicola Piovani firmerà le musiche, un altro nome di grande prestigio che si aggiunge alla storia del festival di Verezzi”.

Conclude Delfino: “Avremo la locandina del festival dell’apprezzato illustratore Sergio Olivotti, con il quale ormai abbiamo un solido rapporto di collaborazione, ed avremo una cifra stilistica che segue la traccia ormai consolidata, quella di privilegiare la commedia sul dramma. Perché come diceva Lello Arena in “Parenti Serpenti” (premio ex-aequo insieme a “Le sorelle Materassi” da parte della Camera di Commercio come spettacolo di maggior successo della scorsa edizione del festival): “Non c’è niente di male a far ridere: risate e lacrime sono emozioni”. E cito anche la celebre frase di Calvino: “La leggerezza della pensosità”, cioè con il sorriso si può anche far riflettere. Ci sarà un ricambio totale rispetto al 2016 e un calendario di grandi nomi, tra debuttanti di spicco sul palco verezzino, ritorni eccellenti, figli e fratelli d’arte. Ma di più non posso svelare”.

Raggiunto telefonicamente, il regista Fabrizio Coniglio commenta il suo “Borghese piccolo piccolo”: “Uno spettacolo sempre attuale, un perfetto spaccato dell’Italia di ieri e di oggi, con tutti i suoi vizi, dove nulla mai è cambiato e dove si continua a pensare che il trucco valga più del talento, la raccomandazione più delle capacità. Una società così è destinata a implodere, come i vari personaggi dell’opera, con le tragedie che li colpiscono”.

 

Giorgio Caprile, regista e attore che l’anno scorso a Verezzi ha fatto numeri da record con “Toc Toc”, divertente commedia sui tic ossessivo-compulsivi, quest’anno ci presenta: “Che cos’hai fatto quando eravamo al buio?”. Ci racconta Caprile: “Questa commedia francese di Claude Magnier (titolo originale “Monsieur Masure”) fu portata in scena da Lea Padovani e Carlo Ninchi, tra il 1955 e il 1958. Celebre è il film dal titolo “Che cosa hai fatto quando siamo rimasti al buio?”, che segna l’ultima interpretazione di Doris Day prima della morte. Io ho un po’ rivisitato e rimodernizzato il tutto, non più ambientato ai tempi del black out newyorkese, ma riportato ai giorni nostri e con le tecnologie di oggi. Nel cast ci saremo io, Miriam Mesturino e Alessandro Marrapodi e saremo in cartellone dal 17 luglio”. 

Alberto Sgarlato

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