Savona - 25 aprile 2017, 13:45

Treno dei vandali: spunta una nuova testimone a bordo del Ventimiglia-Torino

Proseguono le indagini da parte della Polfer su quanto accaduto sul convoglio la domenica di Pasqua

Treno dei vandali: spunta una nuova testimone a bordo del Ventimiglia-Torino

 

C’è una nuova testimone, una signora italiana sentita in questi ultimi giorni dalla Polfer, che potrebbe contribuire all’indagine sugli atti vandalici messi in atto da un gruppo di sessanta ragazzi sul treno Ventimiglia-Torino, partito alle 15.30 dalla cittadina ligure, la domenica di Pasqua.

Il viaggio da incubo, per i 300 passeggeri a bordo, era finito intorno alle 21 alla stazione di Porta nuova, con oltre 90 minuti di ritardo. La testimone, a bordo di quel treno, aveva telefonato, esasperata, alla polizia quando il viaggio era quasi finito, poco dopo Carmagnola. Più meno all’altezza di questo paese i vandali, dopo aver provocato già una sosta lunga 90 minuti a Cengio, per due presunte violenze sessuali (che sarebbero state “soltanto uno scherzo”, era emerso dopo), avevano tirato il freno a mano, provocando l’ennesimo stop e richiedendo l’intervento del capotreno. La donna aveva quindi telefonato al 113 segnalando l’ennesima interruzione del percorso. La teste, sentita dagli inquirenti, ha confermato che il gruppo di vandali, responsabile anche di aver distrutto finestrini e danneggiato i sedili della carrozza otto, avrebbe minacciato con parole pesanti i passeggeri che avevano “osato” rimproverare il gruppo. Le minacce, anche di morte, sarebero state proferite a Villastellone, pochi minuti dopo che il freno a mano era stato tirato.

La telefonata della testimone alla polizia era arrivata dopo quella di una coppia di anziani, che aveva chiamato il 112 prima della fermata a Cengio, poco dopo che i vandali erano saliti sul treno, tra Alassio e Finale ligure. Qui il mezzo era stato fermo per un’ora e mezza, dopo che erano arrivate al capotreno e ai carabinieri due segnalazioni relative a due presunte violenze sessuali. Due ragazze di Fossano del gruppo, una 15enne e una 16enne, dopo aver assunto alcol e droga, avevano gridato allarmando tutti. In molti le avevano viste in compagnia di due ragazzi, i presunti violentatori. E a una erano state messe anche le mani al collo. “Stavamo solo scherzando”, si erano poi giustificate in caserma. L’indagine della Polfer è coordinata dalla procura di Torino e da quella dei minori. Al momento l’attenzione si concentra su una ventina di ragazzini, quasi tutti minorenni, alcuni dei quali immortalati dalle telecamere. Oltre alla signora che ha chiamato il 113 sono stati sentiti anche il capotreno e quattro ragazzi fermati dalla Polfer a Porta nuova. Il capotreno, che a Cengio aveva fatto risalire tutti i vandali senza biglietto, agli inquirenti aveva detto: "Avevo chiesto aiuto ai carabinieri, che mi facessero scendere almeno i più facinorosi, ma mi venne risposto che non era possibile, percheè averli sulla banchina avrebbe creato soltanto più confusione e inoltre non era una questione di loro competenza". 

 

Redazione TorinoOggi

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