Attualità - 31 marzo 2017, 06:02

Dopo la tassa di soggiorno ai migranti del sindaco di Pontinvrea, Rosy Guarnieri propone: "Case per non residenti e non domiciliati classificate come alberghi ai fini fiscali"

Albenga respinge la proposta. Salvatico: “A livello fiscale esiste già una norma che precisa che le abitazioni che vengono utilizzate in maniera diversa rispetto alla loro classificazione catastale, devono pagare le aliquote per l'uso che di esse viene fatto"

Dopo la tassa di soggiorno ai migranti del sindaco di Pontinvrea, Rosy Guarnieri propone: "Case per non residenti e non domiciliati classificate come alberghi ai fini fiscali"

Bocciata la proposta presentata dal consigliere Rosy Guarnieri di assimilare le case date in locazione non diretta (quindi ad esempio ad imprese e cooperative) a strutture alberghiere, almeno a livello di rendita catastale.

Con ben chiara la proposta presentata dal sindaco di Pontinvrea di voler far pagare la tassa di soggiorno ai migranti (vedi articolo), questa iniziativa, arrivata sotto forma di emendamento alla determinazione dell'aliquota dell'Imu, pare inserirsi nello stesso filone, infatti il riferimento alle cooperative per l'accoglienza dei migranti sembra essere piuttosto chiaro.

Spiega Rosy Guarnieri “Si tratta di una precisazione di una norma esistente e che già dovrebbe essere applicata. Le case affittate non ad uso abitativo, infatti, a livello fiscale dovrebbero già essere classificate come D2 e quindi a carattere alberghiero”.

“Ritengo che questo argomento sia quantomai attuale e che potrebbe diventarlo ancora di più in futuro.” conclude la Guarnieri.

A spiegare meglio la normativa il dottor Salvatico “A livello fiscale esiste già una norma che precisa che le abitazioni che vengono utilizzate in maniera diversa rispetto alla loro classificazione catastale, devono pagare le aliquote per l'uso che di esse viene fatto. Ad esempio – spiega – se affitto un appartamento ad una ditta privata che ha intenzione di darlo a persone non residenti e non domiciliate nel comune, le imposte che dovranno pagarsi su detto immobile sono assimilate a quelle di una struttura alberghiera. Resta salvo che se fosse passato l'emendamento si sarebbero potute sollevare alcune questioni di presunta discriminazione o di violazione ad altre norme non fiscali”.

A votare contro questo emendamento tutta la maggioranza che lo ha respinto.

Mara Cacace

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