L’associazione “Finale for Nepal” conquista un’intera pagina del più famoso quotidiano sportivo nazionale, la “Gazzetta dello Sport”. E a fare da testimonial dell’associazione no profit finalese sulle celebri pagine rosa è un testimonial d’eccezione come l’alpinista valtellinese Marco Confortola che racconta, come in un fiume in piena, questa sua emozionante esperienza di vita: il desiderio di conquistare la sua nona vetta oltre gli 8mila metri e poi improvvisamente il campo base a quota 6500 che inizia a tremare, la paura, la distruzione, il distretto di Sindhupalchowk devastato, la polvere che arriva persino ad avvolgere un luogo affascinante e mistico come Katmandu, a chilometri di distanza.
Ed è così che Confortola contatta il suo grande amico Carlo Mamberto, presidente di Finale For Nepal, e gli racconta tutta la vicenda. L’associazione Finale For Nepal è attiva ormai da circa un decennio e quotidianamente lavora per garantire sussistenza a queste popolazioni che vivono in un grave stato di miseria e di disagio. Si crea immediatamente una rete di solidarietà che arriva persino a coinvolgere Bosch Italia in qualità di sponsor, anche stavolta grazie ai contatti che Marco Confortola ha con l’azienda, avendola già coinvolta nel recente passato in programmi dalla duplice valenza sportivo/educativa.
Il resto è storia di oggi: la Sunkoshi Boarding School, una scuola elementare nepalese, è stata ricostruita grazie all’impegno di tutti questi volontari, di Finale For Nepal e di chi li ha sostenuti. E la cerimonia di inaugurazione, svoltasi alla fine di febbraio, viene fedelmente riportata, appunto, sulla “Gazzetta”, la quale pubblica una foto dove si vedono, da sinistra, il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli, Amar Bahadur Karki (fondatore della Sunkoshi Boarding School), l’alpinista Marco Confortola e Carlo Mamberto, presidente di Finale for Nepal.
Commenta il sindaco Ugo Frascherelli: “La soddifazione è grande, ma i meriti vanno a Finale For Nepal e il contributo di Bosch determinante, senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare nulla. In questa occasione ho conosciuto altre strutture, come First Ray of Hope, orfanotrofio a Katmandu con una ventina di bambini appartenenti a tutte le caste, o altri orfanotrofi dove alcuni bambini cresciuti lì sono arrivati nel tempo a laurearsi e a lavorare nelle strutture stesse. Sono stato invitato in quei luoghi come sindaco e mi hanno trattato e fatto sentire veramente come se fossi una persona importante. Un’esperienza bellissima. Ho conosciuto le persone che si occupano dello sviluppo di questi progetti e sono persone, serie, motivate; tutti i soldi vengono investiti per le cause per le quali vengono raccolti, con correttezza e senza dispersioni”.
Grande soddisfazione traspare anche da Paola Minuto, Vicepresidente Finale For Nepal: “Siamo andati in Nepal con il sindaco e con il grande alpinista Confortola e siamo rimasti tutti commossi dalla felicità di queste persone. I bambini trasmettevano la gioia di avere di nuovo una scuola”.