Una petizione popolare. E' questa l'idea lanciata dal Comitato “A Carcare” a sostegno del sindaco Franco Bologna, finito nel mirino della magistratura per l'ordinanza anti-profughi emanata circa un anno e mezzo fa.
Il documento tutt'ora in vigore, vieta il soggiorno sul territorio comunale, anche occasionale, a persone immigrate di nazionalità nordafricana prive di regolare certificato medico di buona salute. La decisione era stata presa a seguito dell'intenzione da parte di una cooperativa del vercellese, la Versoprobo, di alloggiare circa 50 profughi all'interno di dodici appartamenti situati sopra la galleria commerciale carcarese, poco distante dall'asilo nido.
Commenta il presidente del Comitato “A Carcare” Velio Degola: “Il nostro Comitato ha a cuore sia il nostro territorio, sia l'emergenza relativa all'arrivo dei richiedenti asilo. Siamo di fronte a una situazione che non può essere fermata, però dobbiamo cercare di gestirla nei migliori dei modi".
“Tra la ruspa e l'accettazione incontrollata, ci deve essere per forza una via di mezzo – spiega Degola – e noi vogliamo essere portatori di questa idea, ovvero, una via che possa portare a un'attenzione globale, poiché, come detto in precedenza, abbiamo a che fare con un fenomeno che dobbiamo regolamentare con una testa pensate dietro”.
“E' nostra convinzione che il sindaco Bologna si sia preoccupato adeguatamente della salute dei suoi cittadini, a fronte di un evento che avrebbe sconvolto il tessuto sociale proprio a causa della sua collocazione - spiega il vice presidente del Comitato Gianni Martini – quando si parla della salute delle persone non bisogna scherzare. Chi fiutasse tracce di razzismo nelle nostre iniziative sbaglia di grosso, poiché, le azioni intraprese sono a tutela anche degli stessi immigrati”.
“Chi si pone la preoccupazione della salute dei cittadini non deve essere banalmente e tranquillamente tacciato di razzismo – continua - siamo razzisti quando ci dà fastidio la provenienza di una persona o la sua razza, non quando vediamo un pericolo concreto che si può ripercuotere sulla nostra comunità”.
“In una situazione di evidente difficoltà generale, il Comitato non riesce a capire come si può continuare con questa accoglienza senza limiti – conclude Martini – massima solidarietà verso chi fugge dalle guerre, carestie o perquisizioni politiche, però, nei confronti di chi pensa di fare cosa saggia a proseguire sulla strada delle porte aperte con l'invito 'avanti tutti', il nostro Comitato dice con chiarezza 'avanti tutti no, basta non si può'”.
I cittadini che vorranno aderire alla petizione a sostegno del sindaco, troveranno i moduli da sottoscrivere presso numerose attività commerciali di Carcare.