Andora simbolo del fascino del mare d’inverno. La località ligure è stata scelta come location per un servizio di moda di 14 pagine, pubblicato dal noto settimanale italiano Gioia! e per le riprese di un cortometraggio girato dall’ Università delle Arti di Zurigo.
A far innamorare registi e fotografi di moda è stata la spiaggia di Andora, il solarium del porto, il molo e la passeggiata di ponente, oltre lo splendido clima invernale che ha regalato bellissime giornate di sole e la luce perfetta per i progetti artistici.
Il servizio di Gioia!, esalta la moda in stile marinaro e inevitabilmente la bellezza della spiaggia di sabbia di Andora e il suo mare d’inverno.
Le foto pubblicate la scorsa settimana sono state scattate il 6 dicembre scorso grazie alla collaborazione fra la Rivista e l’A.M.A.
Andora, citata nel titolo del servizio, era stata segnalata dalla Fashion Director di Gioia Monica Curetti come set ideale per le foto: il litorale marino non ha tradito le aspettative tanto che il settimanale ha deciso di pubblicarle proprio nel corso dell’importante settimana della moda milanese e parigina.
“Ringraziamo Gioia e l’Università di Zurigo per aver scelto Andora – ha dichiarato il sindaco Mauro Demichelis – E’ sempre motivo d’orgoglio e di soddisfazione quando la bellezza del nostro paese viene riconosciuta ed esaltata in progetti editoriali che, per la loro importanza a livello internazionale, promuovono l’immagine di Andora, anche come meta turistica invernale”.
Sulla passeggiata a mare e sulla spiaggia di ponente di Andora, sono state girate anche le scene di un film realizzato dagli studenti dell’Università delle Arti di Zurigo con una storia ambientata fra la città svizzera e la Liguria. La troupe di dieci persone, guidata dalla studentessa Lisa Gertsch e dall’assistente Antonella Barone, hanno effettuato i sopralluoghi, prima dell’effettivo inizio delle riprese che si è svolto la scorsa settimana.
“Andora è stata considerata una location ideale, sia per l’atmosfera che per il panorama, che avrebbe fatto da sfondo ad una scena molto importante del film che racconta di un dramma di coppia – spiega Filippo Bonacci, docente dell’Università di Zurigo.