Attualità - 16 febbraio 2017, 14:00

Da Savona in Svezia per trovare lavoro: la storia di Sandro, l'ultimo abitante dell'Ostello di Legino

Il giovane di 19 anni è stato seguito e aiutato dal Gruppo Antipolitico Savonese

Da Savona in Svezia per trovare lavoro: la storia di Sandro, l'ultimo abitante dell'Ostello di Legino

Di padre italiano e madre svedese, torna nella sua terra di origine per costruire il proprio futuro. Questa è la storia di Sandro Gasbarro, costretto a lasciare Savona per mancanza di lavoro e prospettive. Tanti giovani in questo periodo di estrema crisi sono costretti a lasciare il proprio Paese per poter almeno immaginare un futuro. Sandro è uno di questi: 19 anni, ha sempre abitato a Savona e nell’ultimo periodo viveva da solo in condizioni precarie nell’Ostello della gioventù di Legino. A scoprire la sua storia e ad aiutare Sandro è stato il Gruppo Antipolitico Savonese che lo ha incontrato in occasione dei tumulti esplosi in zona Legino per l’eventuale costruzione di un hub per profughi.

“Abbiamo conosciuto Sandro questa estate alla Conca Verde nel contesto delle polemiche scoppiate per il centro hub – racconta Ned Taubl del Gruppo Antipolitico Savonese – Ci ha raccontato la sua storia e il suo dramma: orfano di padre, è stato lasciato dalla madre che è ritornata in Svezia per avere delle cure di salute. Rimasto da solo a Savona, si guadagnava da vivere con lavori saltuari per sopravvivere. Stava nell’Ostello della gioventù di Legino in condizioni critiche e per questo abbiamo cercato di portare la sua storia all’attenzione del Comune di Savona per farlo rientrare almeno nell’emergenza abitativa e aiutarlo a trovare un lavoro, ma ci è stato detto che non c’erano possibilità. E' assurdo che il Comune non possa aiutare un ragazzo di 19 anni in queste condizioni. Abbiamo cercato in tutti i modi di aiutarlo ma quando ha capito che non c’era la possibilità di crearsi un futuro qui, ha deciso di tornare nel suo paese di origine. Pur non conoscendo la lingua svedese ha deciso di mettersi in viaggio e in poco tempo, una settimana, ha trovato un lavoro, anzi due! Siamo contentissimi per lui”.

A raccontare la vicenda è lo stesso Sandro che da un mese si trova in Svezia: “Quando ho capito che non c’era la possibilità di creare un futuro qui a Savona, in Italia, ho deciso di partire, di ritornare in quello che è il Paese di origine di mia madre e che mi trovo ora a conoscere - racconta – Grazie a mio fratello che mi ha mandato i soldi per pagare il biglietto aereo, sono partito. Per me è un nuovo inizio, ho iniziato la scuola di lingua svedese e in pochi giorni ho trovato lavoro, anzi due! Ho iniziato a lavorare come cuoco in un ristorante italiano, di proprietari italiani, e in un asilo nido per la gestione della pulizia. Con questi lavoretti posso mantenermi e pagare l’affitto. Qui è tutto bene organizzato e lo Stato si prende cura dei giovani per introdurli nel mondo del lavoro e dell’istruzione. Cosa che manca in Italia”.

Debora Geido

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