Politica - 10 febbraio 2017, 17:30

Vaccarezza: "Foibe, una tragedia italiana da non dimenticare"

Un ricordo a settant'anni esatti di distanza dalla firma del Trattato di Parigi

Vaccarezza: "Foibe, una tragedia italiana da non dimenticare"

Dichiara il capogruppo regionale di Forza Italia, Angelo Vaccarezza: "Oggi, nel giorno del ricordo, a settant’anni precisi dalla firma del Trattato di Parigi, il mio pensiero va ai Martiri delle Foibe. Uomini, donne e bambini, che hanno pagato con la loro vita una scelta; quella di essere italiani.  

I sopravvissuti, centinaia di migliaia di esuli letteralmente e psicologicamente: niente più casa, niente più terra, niente più speranze né futuro. Il Giorno del Ricordo ha una genesi molto particolare. La prima legge che ne sancisce l'esistenza istituendone le celebrazioni, è infatti abbastanza recente, essendo stata approvata nel 2004, non senza polemica: 15 parlamentari si schierarono e votarono contro: fra questi Armando Cossutta, sua figlia Maura, Nichi Vendola, Oliviero Diliberto e Giuliano Pisapia, ex Sindaco di Milano. Quando affermo che nella sinistra c'è chi nega l'esistenza di alcune tragedie a vantaggio di altri credo di non essere poi molto lontano dalla verità.

Nonostante questo a mio avviso patetico negazionismo storico, c'è chi da quel giorno, coperto dallo scudo istituzionale, ha preso coraggio e riconosciuto una delle più pesanti atrocità che il popolo italiano ha vissuto. C'è chi invece come me si è sempre esposto, noncurante delle numerose critiche e accuse di invenzione pura di eventi mai esistiti; essere contro un allineata ideologia di chiara origine comunista era ed ancora oggi molto scomodo, ma tutto sommato, sapendo di essere nel vero, non mi turbano le accuse di chi non sa riconoscere nelle atrocità della storia le cose da cambiare.

Proprio per la certezza di celebrare e onorare chi, incolpevole ma fiero italiano ha pagato con la morte il prezzo della sua scelta, nel 1997 in qualità di Vicesindaco di Loano ho proposto di intitolare ai martiri una via, "Via Martiri delle Foibe" appunto. Così è stato. Sono orgoglioso di dire che la mia fu la prima città in Italia, a dare un segnale, forte, di contrasto al negazionismo imperante in quegli anni. Ho sempre difeso strenuamente quelli che sono i diritti di chi, italiano per nascita, merita la dignità di vivere nella sua patria senza sentirsi scavalcato, umiliato, messo in secondo piano.

Non sempre ho trovato porte aperte, ma una l'ho spalancata lo scorso martedì durante la seduta del Consiglio Regionale, quando l'intera Assemblea ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno preparato da me e dal Collega Claudio Muzio per chiedere che le più alte cariche dello stato partecipassero alla commemorazione prevista per oggi a Trieste, presso il monumento nazionale di Basovizza. Per decenni i Martiri delle Foibe sono stati negati, per colpa di un oscurantismo causato da chi ha memoria solo per i morti "comodi" al potere.

Oggi ci stiamo riappropriando della loro storia, oggi diamo loro una voce: questo il modo per non restare ostaggi di un passato, di una storia che così come ce l'hanno raccontata, non è la verità. Io sono italiano. Io ricordo i miei fratelli. Oggi e sempre".

c.s.

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