Sono rientrati da Palermo i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, Comprensivo 1 Albenga, che avevano aderito alla proposta del “Progetto Legalità per una cittadinanza attiva”. Da anni questa istituzione porta avanti un progetto di avvicinamento ai temi della legalità e alla conoscenza della Costituzione rivolto agli alunni, dai 3 a 14 anni. Quest’anno, per i ragazzi delle medie, i docenti hanno offertola possibilità di raggiungere Palermo per conoscere l’impegno e la lotta condotta dallo Stato, dai cittadini e dalle associazioni antimafia come “Libera”.
L’incontro a Cinisi con Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso nel 1978, è stato emozionante; percorrere i “100 passi” che danno il titolo al film dedicato a questa triste storia per poi accedere alla casa di Tano Badalamenti, mandante dell’omicidio, ora diventata luogo di incontri e impegno sociale, è stato il segno tangibile che vincere contro l’illegalità si può. Camminare tra i filari di viti, confiscati a Brusca, coinvolto nell’omicidio di Giovanni Falcone, ha permesso di toccare con mano che un mondo migliore è possibile. Non sono mancati i luoghi simbolo dell’orrore: Via D’Amelio, Capaci, ma anche la visita al quartiere kalsa, dove Falcone e Borsellino giocavano sereni da bambini. Al memoriale di Portella della Ginestra, che ricorda la strage del 1° maggio 1947, i ragazzi hanno avuto modo di riflettere sul drammatico secondo dopoguerra dell’Italia, quando si cercava di dare una risposta alle molte aspettative con la Costituzione. Conoscere la storia della scomparsa nel 1948 del corleonese sindacalista Placido Rizzotto e dei suoi funerali di Stato, celebrati nel 2012, ha dimostrato che Corleone non è solo Riina e Provenzano.
Non sono mancati momenti di svago: la visione del film “L’ora legale” di Ficarra e Picone, lo spettacolo “Le gesta dei paladini di Francia”, i pupi messi in scena dagli storici fratelli Cuticchio, gentilmente offerti dal “Rotary club Albenga”. Forniti di auricolare e accompagnati dalla guida, tutti a passeggio per la città arabo-normanna, visita alla Cappella Palatina, la Cattedrale, Palazzo Reale, San Giovanni degli Eremiti, torre Ballarò. Una visita a Villa Zito, per immergersi nell’arte siciliana, dal seicento al novecento con il futurismo siciliano e la mostra temporanea di Guttuso. Il museo etno-antropologico ha permesso di ammirare la fauna locale e gli immancabili carretti siciliani; presso l’Università agraria, la flora, con il Kapok, curioso albero dal panciuto tronco ricoperto di spine, importato dal Brasile in epoca napoleonica. La cucina palermitana ha conquistato tutti i ragazzi che sono tornati a casa con qualche piccolo souvenir, rigorosamente acquistato presso negozi “Pizzo free”. Un viaggio d’istruzione dove convivialità ha fatto rima con conoscenza, impegno civile e legalità.