L’alleanza fascismo – nazismo durante la seconda guerra mondiale ha portato anche in Italia alla creazione di un sistema concentrazionario: l’esistenza di campi di concentramento si è estesa infatti anche in Liguria e in provincia di Savona. Nella nostra Regione sono comparsi per tutto il periodo della guerra, prima e dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, campi per internati civili e per prigionieri di guerra. Come riporta il libro "I campi di concentramento in Liguria" curato dal Circolo Brandale di Savona, il primato per il numero di campi di concentramento va al territorio savonese, nel quale furono attivi i centri di Cairo Montenotte, Bergeggi e Celle Ligure. Si aggiungono solamente il campo di Vallecrosia in provincia di Imperia e il campo di Coreglia Ligure in Val Fontanabuona nel genovesato.
Erano tre quindi i siti nazifascisti nel quale convergevano deportati civili e politici diretti verso i campi di concentramento tedeschi, in particolare Mauthausen e Dachau.
A Cairo Montenotte in Valbormida, il campo di concentramento (denominato numero 95) sorgeva dove oggi si trova il campo sportivo: lì si trovavano le baracche recintate da filo spinato. Nell’area concentrazionaria di Cairo Montenotte venivano condotti prigionieri civili e militari tra il 1941-43 e aveva una capienza di 2.000 persone: le deportazioni che sono state documentate parlano di 999 civili che vi sono transitati. Il campo era sorvegliato da soldati italiani, ma dopo l’8 settembre ne presero il comando i tedeschi. Dal dicembre 1941 fino agli inizi del 1943, nel campo di prigionia cairese era stato internato un migliaio di prigionieri di guerra greci che nel febbraio 1943 vennero trasferiti in provincia di Bergamo.
Il campo di concentramento di Bergeggi sorgeva invece vicino all’Istituto Luigi Merello visibile lungo la via Aurelia, una volta superato il promontorio di Torre del Mare e l’Isola. Vicino alle tradotte e alla galleria della sede della vecchia ferrovia, partivano i deportati diretti verso i lager tedeschi. Il campo, attivo dal 1944, raccoglieva prigionieri civili per una capienza complessiva di 250 unità. Il campo di Bergeggi è noto per aver internato i prigionieri che furono arrestati a seguito dello sciopero generale del primo marzo 1944 nelle fabbriche di Savona, Vado Ligure e Finale Ligure: molti di loro arrivarono all'Istituto Merello per poi essere deportati in carri bestiame verso Mauthausen.
Il terzo campo di concentramento in territorio savonese si collocava tra Celle Ligure e Varazze, presso la Colonia Bergamasca. Il campo, attivo dal 1944 al 1945, raccoglieva prigionieri civili per una capienza di 300 unità.
Questi campi proseguirono la loro attività nell’indifferenza o quasi dei savonesi, molti dei quali all’oscuro della loro presenza. I tre siti nel territorio savonese facevano da “raccolta” di civili, prigionieri politici, ebrei, partigiani catturati durante rappresaglie che venivano in seguito indirizzati nei lager del nord Europa (Austria, Germania).