Attualità - 28 dicembre 2016, 17:15

Alassio, ordinanza "razzista"? Se ne parla a Radio1. L'avvocato Vianelli: "Presto per dirlo, il sindaco si difenderà in giudizio"

La redazione di Savonanews ha spiegato in diretta la vicenda che ha coinvolto il sindaco mentre l’Avvocato Federico Vianelli ha spiegato i termini giuridici della vicenda.

Alassio, ordinanza "razzista"? Se ne parla a Radio1. L'avvocato Vianelli: "Presto per dirlo, il sindaco si difenderà in giudizio"

Ad “Italia sotto Inchiesta” trasmissione radiofonica su Radio Uno si è parlato ieri di Alassio ed in particolare del decreto penale di condanna ricevuto dal sindaco Enzo Canepa per aver emesso l’ordinanza, soprannominata poi, antiprofughi.

La redazione di Savonanews ha spiegato in diretta la vicenda che ha coinvolto il sindaco mentre l’Avvocato Federico Vianelli ha spiegato i termini giuridici della vicenda.

Enzo Canepa, infatti, ha ricevuto un decreto penale di condanna al quale, come aveva già anticipato, si opporrà intraprendendo un procedimento per il quale formulerà i termini della sua difesa ed in particolare sottolineerà le motivazioni che hanno portato a quella “famosa” ordinanza del 1 luglio 2015.

In particolare il sindaco,  come già da lui dichiarato, avrebbe fatto divieto a cittadini provenienti da alcune aree geografiche e senza adeguato certificato medico, di insediarsi anche temporaneamente nel comune scatenando la reazione di categorie ed associazioni.

Spiega durante il programma l’Avvocato “Il provvedimento penale di condanna è il provvedimento di un giudice preso in assenza di contraddittorio . Il sindaco ha diritto a fare opposizione nei confronti di questo provvedimento. Non stiamo parlando quindi di una sentenza passata in giudicato. La legge prede questo procedimento speciale, ma fino a prova contraria stiamo parlando di un presunto innocente doppio, nel senso che ha diritto a difendersi e deve ancora farlo. Ciò precisato la legge sanziona quelli che sono i cosiddetti atti discriminatori.”

Cosa sono lo specifica l’avvocato “Gli atti discriminatori sono quegli atti  in cui si fa una distinzione diretta o indiretta per sesso, razza, colore, l’ascendenza, l’origine od altri elementi. Nel caso di Alassio, evidentemente il Gip che ha emesso il decreto penale di condanna ha ritenuto che nell’ordinanza emessa dal sindaco trapelasse un comportamento rilevante dal punto di vista penale, ma bisogna aspettare e capire la difesa dell’interessato”.

Conclude l’avvocato “ E’ prematuro dunque dire che ha concretato un atto discriminatorio”.

Mara Cacace

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