Attualità - 28 dicembre 2016, 10:23

8,5 milioni al GAL Valli Savonesi: un incontro a Finalborgo per promuovere questi fondi

L’invito agli investitori è quello di cogliere questa preziosa occasione per favorire la nascita di una nuova economia, basata sul territorio e le sue peculiarità

8,5 milioni al GAL Valli Savonesi: un incontro a Finalborgo per promuovere questi fondi

Si è svolta ieri sera, martedì 27 dicembre, la presentazione pubblica, presso l’Auditorium di Santa Caterina a Finalborgo, dei risultati conseguiti dal GAL Valli Savonesi, arrivato al primo posto tra tutti i GAL (Gruppi di Azione Locale) della Liguria ritenuti meritevoli di finanziamenti da parte della Regione.

Introduce la serata il sindaco di Finale Ligure, Ugo Frascherelli, che nel fare gli onori di casa spiega: “Questo vuole essere un incontro informale, per farci gli auguri di Buone Feste e per dirci quanto siamo stati bravi. Bravi per avere conseguito un primo posto tra diversi progetti regionali; a questo punto, però, sarà importantissimo costruire una solida rete di dialogo e di promozione tra gli enti pubblici, le aziende e le associazioni di categoria, che contribuiranno a convincere gli imprenditori della validità di questo progetto, con il solo scopo di avere uno sviluppo del territorio diverso. Abbiamo assistito in questi anni a una crisi dell’urbanistica e dell’industria. Per contro abbiamo enormi risorse in termini di paesaggio e di patrimonio ambientale e culturale. Dobbiamo progettare il futuro in modo concreto”.

La parola passa poi a Osvaldo Geddo, presidente del GAL Valli Savonesi: "Provengo da trent’anni di attività nel sindacato agricolo, che si sono incrociati con i quindici che ho svolto in qualità di amministratore locale, prima vicesindaco e poi sindaco a Ortovero, paese in cui vivo. Ricoprendo la carica di sindaco ho avuto la mia prima esperienza con quelli che all’epoca si chiamavano ‘fondi leader’, nell’ambito di un GAL che faceva capo a Imperia.

Oggi è stata programmata una tornata, sul periodo 2014-2020, che prevede oltre 300 milioni di finanziamenti su tutta la Liguria. E quest’ottimo risultato è merito soprattutto dell’aver dimostrato la capacità di fare un buon lavoro sulla tornata precedente, 2007-2013.

Il GAL Valli Savonesi ha vissuto un percorso di nascita vivace, sono pervenuti progetti di grande qualità e il frutto di questo confronto è un’ottima sintesi di questo percorso di confronto sul territorio. Abbiamo avuto la scorsa settimana un incontro in Regione nel quale sono stati messi a punto alcuni aspetti tecnici e prevediamo che si potrà già partire con i lavori a inizio 2017. Abbiamo una grande opportunità: il beneficio finanziario rispetto al GAL arrivato secondo è più che doppio”.

Ciò si traduce, come viene spiegato nel corso della serata, in oltre 8,5 milioni di euro per il GAL Valli Savonesi. Una cifra che, prima di passare la parola a Luca Ferraris per i chiarimenti tecnici, spinge il sindaco Frascherelli a sottolineare: “Dobbiamo fare tutti insieme un’importante opera di propaganda e divulgazione per non sprecare quest’occasione; troppo spesso i fondi europei tornano a Bruxelles perché i privati non sanno della possibilità di investirli”.

Luca Ferraris spiega dunque in che cosa consiste questo Piano di Sviluppo Rurale, in un excursus storico ed economico rapido ma capillare: “Siamo partiti a febbraio con la fondazione del nucleo Altra Via del Finalese. A luglio abbiamo concluso la nostra strategia, ad agosto siamo confluiti nel GAL Valli Savonesi e a novembre è avvenuta l’assegnazione dei fondi”.

Spiega ancora Ferraris: “Abbiamo segnato tutti i punti a favore e a svantaggio del territorio. I maggiori problemi sono una forte scomposizione dal punto di vista economico, sociale, politico, un abbandono di molte aree e l’elevato rischio idrogeologico e di incendi. I vantaggi sono la qualità del paesaggio, i prodotti tipici, i flussi turistici e una rete sentieristica da oltre 300 km. Da qui la nostra idea strategica di partenza: partire dal mercato reale del turismo outdoor per creare un’immagine identitaria e di collaborazione, dar vita a un ‘turismo buono’ che non solo non accentui i rischi idrogeologico e di incendi ma al contrario, con il rispetto dell’ambiente, aiuti a ridurli, per arrivare ad avere quello che noi chiamiamo Territorio del Benessere”.

“Su questa traccia – prosegue Ferraris – abbiamo presentato progetti per una richiesta di 10,909 milioni di euro e ce ne hanno accordati 8,527. Un ottimo risultato. Questi programmi spaziano da un adeguamento della rete escursionistica, producendo mappatura, segnaletica, aree di sosta attrezzate, bacheche informative, pannelli, al sostegno ai privati nel finanziare e realizzare aree attrezzate, adeguamenti delle strutture, creazione di nuovi posti-letto. E ancora: iniziative culturali e ricreative, percorsi museali e didattici, promozione dell’agrobiodiversità e di nuovi modelli di distribuzione dell’agroalimentare locale, produzione in loco di birra e di prodotti a base di erbe officinali, recupero di terre incolte e rilancio dei paesaggi terrazzati, creando piccole infrastrutture collettive e laboratori, artigianato del legno, incentivi ai Comuni per attivare piccoli impianti a biomasse che scaldino i luoghi pubblici (municipi, scuole, spazi ricreativi al chiuso) affidando il tutto a una gestione consortile e numerosi altri programmi di cooperazione”.

La serata è stata l’occasione per presentare anche il portale che raggruppa su internet gli 11 comuni dell’associazione “Altra Via del Finalese”: accedendo all’indirizzo internet gal.cimafoundation.org e selezionando uno dei molti sentieri che collegano questi paesi aderenti al programma, appaiono tutte le informazioni necessarie all’escursionista relative al patrimonio territoriale e storico, ai luoghi di ristoro, di accoglienza e di aggregazione, al “che cosa fare” (sentieri più indirizzati per i bikers, altri per i runners, palestre per i climbers, e via discorrendo), i prodotti tipici, le peculiarità del paesaggio e altro.

Alberto Sgarlato

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