Aggiornamento ore 18.50
E' confermato: l’applicazione dell'aumento delle tariffe per gli asili nido è stata rinviata per il prossimo anno scolastico (settembre) e non da questo gennaio. Invece per quanto riguarda le tariffe della mensa sarà applicata la riduzione del 25% per i secondi figli. "Rassicuriamo le famiglie che non dovranno preoccuparsi di un aumento delle tariffe per gennaio", ha affermato l'assessore al Bilancio, Silvano Montaldo.
Bufera in consiglio comunale sull’aumento delle tariffe di asili nido e mensa: dopo la presentazione di due mozioni, una del Movimento 5 Stelle l’altra dal PD, la seduta ha deciso di sospendere le delibere che prevedevano gli aumenti.
Infatti l’aumento delle tariffe delle rette per gli asili nido disposte dal comune di Savona, sono state ampiamente contestate sia dai gruppi consiliari che dal cittadini, genitori, che avevano presentato una petizione al sindaco e protestato in piazza.
Secondo il Movimento 5 Stelle l’aumento disposto dall’amministrazione è “illegittimo” che ha motivato attraverso una sentenza del TAR emiliano in seguito ad una vicenda analoga (leggi qui mozione).
A rispondere l’assessore al Bilancio, Silvano Montaldo: “Come era prima la tariffa non era equa, erano solo due fasce mentre ora sono più ampie. Sugli asili nido, al 2015, il comune di Savona ha ottenuto 416 mila euro e ne ha spesi circa un milione: questi dati creano preoccupazione, c’è stata infatti necessità di porre dei correttivi: abbiamo usato il criterio dell’equità e applicato correttamente le tariffe. Se ci sarà un ricorso sarà il giudice a decidere ma voglio ricordare che il Comune si trova in pre-dissesto e in situazione di pre-dissesto un’amministrazione può aumentare le tariffe”.
Contestato, l’assessore ha presentato una proposta al consiglio comunale: “In merito agli asili nidi posso chiedere l’applicazione delle tariffe per il prossimo anno e non da questo gennaio, oppure possiamo rivedere le tariffe della mensa limitatamente all’applicazione di riduzione per i secondi figli (ad esempio riduzione 25% dal secondo figlio ecc..)”.
Le mozioni del M5S e del PD sono state respinte entrambe con, ognuna, 12 voti favorevoli e 17 contrari.