Politica - 29 novembre 2016, 11:15

Quiliano, minoranza all'attacco: "Un Puc senza disegno strategico"

Lo afferma il Gruppo Consiliare "Progetto Comune"

Quiliano, minoranza all'attacco: "Un Puc senza disegno strategico"

“Speriamo di essere all’ultimo atto di questo “tortuoso percorso” di Variante del PUC"Affermano dal Gruppo Consiliare di Quiliano “Progetto Comune”.

Continuano e precisano in una nota: "Iniziato con le scelte della “Variante 2011”, attuato e gestito dalla precedente Amministrazione, dalla precedente Maggioranza Comunale e dalla presente Amministrazione e dalla presente Maggioranza Comunale, presieduta dall’attuale Sindaco". 

"Percorso che in questi ultimi cinque anni, sul piano urbanistico amministrativo ha creato un moltiplicarsi di vincoli sovraordinati che hanno contribuito ad incentivare incertezza e un blocco dell’attività amministrativa nel settore. Percorso molto confuso, problematico e contradditorio sia per i tempi lunghi intercorsi, sia per le modalità procedurali attuate e sia per i risultati finali ottenuti. A sostegno di questa tesi, abbiamo evidenziato alcune osservazioni riepilogative su alcuni ambiti che interessano il percorso 2011 / 2016 su cui vi sono stati evidenti contradditori ripensamenti o su cui permangono ancora nostre posizioni di dissenso.  Nel 2011, l’allora Amministrazione e Maggioranza Consiliare aveva individuato gli Ambiti e i Distretti d’intervento sui cui apportare modifica ed aggiornamento".

"Ci preoccupa il risultato finale del progetto approvato in merito alle aree che interessano Cadibona, Montagna e Roviasca. Non evinciamo un idea nuova, che possa valorizzare e rivitalizzare le nostre frazioni: né sul piano residenziale, né sul piano economico, sia esso agricolo e /o turistico ricettivo".

"Da una analisi delle tavole di piano e dalle schede di norme di Piano appare evidente il permanere una forte incidenza dei vincoli del Piano di Bacino, nelle sue diverse fasce. Aree che interessano centri fortemente abitati e aree con destinazione produttiva. Necessaria una ripartenza realizzativa di messa in sicurezza sul nostro territorio attraverso la messa in posa di opere strategiche e di eventuali studi di riperimetrazione a seguito di interventi avvenuti".

"Con senso di responsabilità amministrativa rispettiamo il lavoro finale proposto, ma nello stesso tempo abbiamo cercato di evidenziare con chiarezza e determinazione criticità elementi di non condivisione.  Facendolo con uno spirito che non è di contrapposizione” tal quale” ma entrando nel merito dei problemi e delle scelte fatte cercando anche di segnalare elementi che a nostro giudizio erano insostenibili e contradditori, alcuni sono stati successivamente modificati e purtroppo alcuni permangono".

"Purtroppo siamo di fronte a una grave condizione economica / produttiva / occupazionale. Si continua ancora a commettere un errore di natura intellettuale, quello di chiamare questo fenomeno economico con un nome completamente inadeguato: si parla di crisi. Questa non è una crisi, quella che stiamo vivendo è una trasformazione radicale geopolitica dei rapporti economici.  Infatti i grandi investitori vedono nuove opportunità di investimento in altre parti del mondo. Di questo si deve prendere atto e agire di conseguenza".

"Quindi a livello locale sarebbe servito un PUC con scelte progettuali strategiche, aggiornato, che potesse aprire nuove vie e nuovi spazi per la costruzione di un nuovo sistema economico.   Dopo sei anni di studi, elaborazioni e risorse finanziarie investite, riteniamo che il risultato finale poteva e doveva essere diverso e cioè quello di avere a disposizione uno strumento con una visione complessiva e strategica - conclude - un Piano Urbanistico Comunale che rispondesse davvero alle esigenze di rilancio del nostro territorio". 

 

cs

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