Com’è triste e desolante rivedere la Val Bormida oggi, e soprattutto, fra i paesi più colpiti dall’aggressione dell’alluvione che ieri 24 novembre 2016 ha raggiunto il culmine della propria furia indomabile, il Comune di Murialdo.
Oltre ai danni subiti dai civili, l’opera più importante a cui far fronte per la ricostruzione con grande priorità, è il ponte a Murialdo in frazione Valle, che congiunge al territorio comunale, le altre frazioni di Conradi, Grassi e Pallareto.
Mi è venuto subito alla mente che con esso, è caduto “in guerra” con il maltempo, un importante reperto di risonanza storica e religiosa, che silente per 76 anni ha vegliato le borgate murialdesi, resistendo anche alla prorompente alluvione del 1994. Riporto in calce una foto dal mio archivio fotografico realizzato per i 18 Comuni dell’Alta Val Bormida, per la creazione di dipinti, poesie, libro e video, “Val Bormida in versi colorati”, progetto culturale dell’associazione no profit caARTEiv di Millesimo (SV), per lasciare testimonianza dell’architettura civile e religiosa valbormidese dal periodo romanico ad oggi, quale bagaglio storico inestimabile ai posteri.
Molto rinomata è la devozione religiosa murialdese che nei secoli scorsi ha preservato la devozione Mariana e ai Santi, edificando, non solo numerose Chiese e Cappelle, in tutte le 8 frazioni comunali, ma anche molteplici edicole per grazia ricevuta, in ricordo dei caduti in guerra o a causa d’incidenti, o in preghiera di sosta per il percorso sulle alture che congiungono i Santuari da Millesimo (SV) “del Deserto” a Calizzano (SV) “Madonna della Grazie”. In particolare, l’edicola murialdese crollata con il ponte, era dedicata a San Francesco, in ringraziamento per l’allora podestà del Municipio di Murialdo, appartenente al Regno Italiano con i regnanti Savoia, “Zunino Francesco”, che fece ricostruire il ponte nel 1940.
GRATITUDINE AL SOLERTE PODESTÀ
ZUNINO CAV. FRANCESCO
CHE SUPERANDO DIFFICOLTÀ INGENTI
VOLLE ED ATTUÒ
QUESTO INDISPENSABILE PONTE
1940 – E.F. – XVIII
Come fece allora l’illustre primo cittadino murialdese, speriamo che Ezio Salvetto, l’attuale sindaco, possa onorare questo strategico compito, con un più solerte possibile impegno di attuazione, per il bene della comunità. Queste ore di apprensione per le sorti valbormidesi, mi hanno suggerito questa breve poesia in quartine romanesche, che rendono bene l’idea della forza distruttiva dell’acqua che tutto travolge e distrugge, lasciando le preghiere e il lavoro di restauro agli uomini, che si credevano padroni danarosi e litigiosi della terra, ma sono solo ora vittime della propria incuria e del proprio destino.
“Acqua de tera”
S'è sveijata co' 'na rinfrescata de prescia mista
s'è portata né la furia un po' d'aria matta 'n lista
s'è stufata de vede' cristiani pe' li quattrini a litiga'
s'è 'ngrifata cor peggio lucifero per cielo d'annuvola'.
Gira, arrota, score, sbatte puro er bosco pe' capricci
se sente da lontano che c'ha cor fango li tosti bisticci.
Ce mette 'n croce p'arruba' tutto er mejo pe' le borgate
arripulisce fiumi pecchè li fanti se so' scordati le faticate.
C'ha 'na fame nera se sente pecchè la panza je borbotta
soffia, gonfia, schiaffa, arrubbatta sassi e sogni de lotta.
Dove ce porta tutto er bello che ieri ce pareva da stufa'?
Ce lassa cor core de rimpianto per sole novo da prega'.
Corete a cerca', mo' so' sparute tutte le cose pe' le strade
tutto se fa' paro co' la livella de la sorte ch'ha limato spade
pecchè je rode che l'omo s'è fatto padrone de 'sta palla
s'aripija er gioco, piagne e passa, pe' lassa' li pesci a galla.
©SimonaBellone 25/11/2016
Le foto del ponte crollato sono state scattate da Marco Odella e Stefano Pontoglio.
Simona Bellone pres. caARTEiv