Savona - 19 ottobre 2016, 17:00

Il basso impatto che rivitalizza l'entroterra

Il basso impatto che rivitalizza l'entroterra

La green economy, che oggi pare quasi una moda, è il dato di fatto di decine di paesini liguri e della loro storia. In un convegno dell'Anci a Palazzo Tursi si è parlato del progetto europeo "Iee" (Intelligent Energy for Europe), dedicato alla sostenibilità e all'efficienza in materia d'energia. Ventuno Comuni della Liguria sotto i 25 mila abitanti hanno messo in atto iniziative per ridurre l'impatto energetico, dal basso consumo per l'illuminazione all'uso di veicoli elettrici e così via, nell'ambito di questo progetto.

In realtà la storia della Liguria e connaturata al rispetto del contesto naturale, con secoli di buone pratiche e abitudini. Quello dell'economia verde è anzitutto un cambiamento di mentalità e come tale, più che ai piccoli enti, dovrebbe interessare alle città cementificate, violate e appestate. Se i piccoli centri fanno da modello, però, ben venga qualsiasi esempio edificante.

Importante l'osservazione di Pierluigi Vinai, direttore di Anci Liguria: "Il Presidente della Repubblica Mattarella ha detto che il 50% del territorio italiano è in medio abbandono e che oltre 3 mila Comuni sono quasi disabitati. Le energie rinnovabili e il risparmio energetico possono promuovere il rilancio del nostro entroterra perché coniugano il ripristino dei servizi con la green economy". 

I progetti sulla riduzione dell'impatto energetico vengono solitamente dall'Europa. Molto prosaicamente, se non fosse l'UE a promuovere sensibilizzazioni sul green, l'Italia di per sé se ne fregherebbe: non ci resta che auspicare maggiore intraprendenza delle istituzioni italiane in questo campo, anche se le competenze energetiche dovessero passare dalle Regioni a Roma (accadrebbe con il sì al referendum).

Felix Lammardo

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