Profughi in Val Bormida, una tematica che ha destato particolari dibattiti specie nel comune di Carcare dove il sindaco Franco Bologna si era fortemente schierato contro “l’invasione” dei profughi disponendo un’ordinanza che ne impedisce il soggiorno senza certificati medici aggiornati per motivi di sanità pubblica e sicurezza.
Afferma il sindaco Bologna “La situazione ora è sotto controllo. Abbiano 25 migranti ospitati nel nostro comune da circa 4 anni. Abbiamo raggiunto un accordo con la cooperativa di disporre dei migranti presenti per lavori socialmente utili. Tutti questi ragazzi hanno accettato di fare parte di queste iniziative di lavoro e l’accordo con la cooperativa è quello di un controllo continuo per sapere chi si muove in regola con l’ordinanza che abbiamo fatto qualche tempo fa e presentata alla Prefettura.”
Ad alterare l’equilibrio potrebbero, però, essere i privati che attivando una comunicazione diretta con la Prefettura potrebbero decidere di ospitare in loro strutture migranti “Il problema è che ai sindaci non è data la possibilità di conoscere se c’è un accordo tra Prefettura e Cooperative. Le cooperative, infatti, comprano strutture e danno la propria disponibilità per ospitare profughi”.
A Carcare la situazione, però, è delicata “Con i 25 profughi che abbiamo sul territorio siamo già arrivati al culmine. Più di così non possiamo ospitarne se vogliamo mantenere integrazione e controllo se no si rischia di arrivare all’impossibilità di integrare loro e garantire la sicurezza sul nostro territorio”.