Il conflitto amletico si ripropone ogni estate: essere o non essere un paese per decibel. La Riviera degli eventi in piazza, quelli con gli altoparlanti, è il palcoscenico dell'insoluto dilemma... accontentare l'orecchio giovanile, cui piace la notte, oppure cedere alle necessità fisiologiche dell'anziano che include nella vacanza il prezzo del riposo. Questione di lana caprina.
Zibba - nemo propheta, lui l'ha sempre detto - esprime il suo tocco acustico in piazza, a Imperia, e qualcuno chiama i carabinieri perché il concerto avrebbe dovuto terminare cinque minuti prima, alle 23,30 anziché alle 23,35. In realtà, orari presunti: l'autorizzazione del Comune consentiva all'Unplugged Festival di suonare sino alla mezzanotte. A Celle Ligure l'Arpal, braccio della legge per conto dell'amministrazione, multa i titolari di una gelateria centrale per musica troppo alta. Anche in questo caso per le lamentele di alcuni. Un nostro lettore espone l'insofferenza per le casse roboanti del locale sottostante e si affida al supporto di Cobas Utenti Valbormida per chiedere l'azione delle autorità. A Pietra Ligure, invece, durante il concerto di Fiorella Mannoia scoppia una mezza lite tra alcuni astanti e i clienti di un bar, costretti a braccetto dalla perimetrazione: gli uni paganti per godersi il live, gli altri seduti in dehors e produttori di schiamazzi che infastidiscono l'ascolto musicale.
Gli esempi sono tanti, come tante sono le forme del cosiddetto inquinamento acustico. In una porzione di territorio dove la cagnara è solo un ricordo del passato, al pari dell'auge turistica, i piccoli episodi sono poca cosa. Ma dimostrano quanto ancora sia difficile sciuscià e sciurbì: coccolare le persone dedite al sonno, ma nello stesso tempo stimolare un po' l'aggregazione giovanile. E' un problema di equilibrio e di buon senso. Quest'ultimo non è troppo amico del mugugno.
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