Martedì 10 maggio alle ore 18, presso la Sala Conferenze del MuDA di Albissola Marina si terrà il seminario "La Superficie dipinta tra Scienza e Arte: incontro con grandi Maestri del Prof. Antonio Sgamellotti (Università di Perugia). La conferenza, aperta al pubblico, tratterà temi di grande interesse e attualità e durerà circa un’ora.
Antonio Sgamellotti è tra i principali pionieri mondiali nel campo della scienza chimica applicata alla diagnostica delle opere d’arte.
Insieme ad altri Professori dell’Università di Genova (Antonio Beniscelli, Lauro Magnani, Leo Lecci, Paola Valenti e Luca Bochicchio) e al Dott. Federico Zanoner (Mart di Rovereto), da quest’anno Antonio Sgamellotti è membro del Comitato Scientifico del MuDA, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale di Albissola Marina.
ANTONIO SGAMELLOTTI vanta un curriculum d’eccellenza internazionale: membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei; Professore ordinario di Chimica Inorganica, Università di Perugia, dal 1 novembre 1975, è Presidente del Centro di Eccellenza “Tecnologie scientifiche innovative applicate alla ricerca archeologica e storico-artistica” e Direttore dell’Unità Operativa di Perugia nel Progetto Finalizzato CNR “Beni Culturali”; è inoltre Responsabile di progetti di collaborazione internazionale con le Università di Heidelberg, Oxford, Durham, Losanna, con la British Columbia University di Vancouver, con la Flinders University di Adelaide e con il Laboratorio di Daresbury.
ABSTRACT DELLA CONFERENZA
La scienza dei materiali è in grado di portare contributi rilevanti nel settore dei beni culturali, fornendo sofisticate metodologie analitiche per la conoscenza, la conservazione ed il restauro dei manufatti di interesse storico-artistico.
Lo studio delle componenti costitutive dell'opera d'arte è condotto mediante l'approccio multi tecnica del MOLAB®, un laboratorio mobile provvisto di un'ampia strumentazione portatile che consente di effettuare misure non-invasive, in situ.
MATERIALI NELL'ARTE ANTICA:
Le indagini scientifiche offrono la possibilità di studiare la tecnica esecutiva degli antichi maestri della pittura svelandone, spesso, i segreti. In particolare verranno presentati i materiali e la tecnica pittorica del Perugino.
Questo artista, oltre all’utilizzo di pigmenti tradizionali del XVI secolo, ha anche sperimentato allo scopo di ottenere sofisticati effetti cromatici, l’uso metalli in polvere come bismuto o bronzo e minerali con proprietà metalliche tipiche del lustro così come polveri vitree.
MATERIALI NELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA:
L’arte moderna e contemporanea presenta problemi complessi: gli artisti hanno infatti a disposizione un’amplissima varietà di materiali derivanti dalla chimica di sintesi, nuovi leganti polimerici e supporti plastici ed ancora più importante l’assoluta libertà di lavorarli con tecniche esecutive non convenzionali. È quindi necessario sviluppare strategie analitiche non-invasive specifiche: l’approccio multitecnica del MOLAB® risulta particolarmente adeguato a questo scopo.
Lo studio del Victory Boogie Woogie, conservato presso il Gemeentemuseum de L’Aia, ha permesso l’identificazione dei pigmenti utilizzati da Piet Mondrian nel suo ultimo capolavoro incompiuto, offrendo anche la possibilità di mettere in evidenza la tecnica costruttiva del dipinto, individuandone le fasi preliminari di composizione.
Le indagini su numerosi dipinti di Alberto Burri (Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello, Perugia) hanno reso possibile la caratterizzazione della tecnica esecutiva e dei materiali costitutivi utilizzati dall’artista dal 1948 agli anni ’80..
L’enorme scultura Calamita Cosmica (1988, 24x10x6 m3 ) di Gino De Dominicis, è stata studiata affiancando tecniche micro-invasive alle consuete tecnologie non-invasive del MOLAB® per individuare la complessa composizione dei cinque strati che ricoprono la struttura interna, costituita da polistirolo espanso.
NANOTECNOLOGIE NEL RINASCIMENTO:
Le peculiari proprietà ottiche del lustro, decorazione della ceramica di origine islamica ed utilizzata in Italia nel periodo rinascimentale, sono dovute alla presenza di nanoparticelle di rame ed argento disperse negli strati più esterni dello smalto. Le proprietà e la preparazione del lustro presentano forti analogie con quelle dei compositi vetro-metallo nanostrutturati, materiali innovativi di grande ed attuale interesse per le loro applicazioni nel campo dell’optoelettronica.