Attualità - 16 febbraio 2016, 11:56

Diffuso il parere Istituto Superiore di Sanità su Tirreno Power, i sindacati: "Il mistero si infittisce"

"La valutazione dell’ISS esprime forti perplessità sull’affidabilità del metodo e dei risultati dello studio commissionato dalla Procura mettendone in dubbio la validità e sottolineando"

Diffuso il parere Istituto Superiore di Sanità su Tirreno Power, i sindacati: "Il mistero si infittisce"

E’stato reso disponibile in queste ore il parere che l’istituto superiore di sanità(ISS) ha prodotto su richiesta della direzione generale del ministero della Salute, in merito all’indagine epidemiologica commissionata della procura di Savona e sulla base della quale era stato ottenuto dal Gip il sequestro dei gruppi a carbone della centrale elettrica di Vado Ligure che ha provocato una grave crisi economica e sociale sul territorio con oltre mille famiglie coinvolte.

Affermano le principali sigle sindacali "La valutazione dell’ISS esprime forti perplessitàsull’affidabilitàdel metodo e dei risultati dellostudio commissionato dalla Procura mettendone in dubbio la validità e sottolineando che la metodologia è autoreferenziale e non ha avuto alcuna validazione da parte della comunità scientifica e in dieci punti dettaglia imotivi dell’inaffidabilità dell’indagine stessa."

Continuano " Il documento dell'ISS ha la data del gennaio 2014 e il sequestro dell’impianto è avvenuto a marzo, quindi il commento che metteva in forte dubbio la validità scientifica dell’impianto accusatorio era già a disposizione degli inquirenti quando è stato chiesto il sequestro. Nonostante ciò si è proceduto al blocco degli impianti che ha provocato una gravissima crisioccupazionale e economica in tutto il savonese e, di riflesso, negli altri due impianti diproduzione della Tirreno Power (Civitavecchia e Napoli) In questi due anni il sequestro dell’impianto ha avuto un impatto devastante per l’economia delterritorio con oltre mille lavoratori diretti e dell’indotto coinvolti e molte aziende che hannochiuso.

"Nello specifico, come affermato anche dalla prefettura di Savona, le aziende coinvolte nell'indotto, comprensive di tutti i servizi sono oltre 90, di cui 40 costantemente presenti incentrale, per complessivi 857 addetti, di cui 300 presenti quasi quotidianamente in centrale neiperiodi di attivitàa regime.Per tamponare in parte la pesante emorragia occupazionale, nel periodo luglio-ottobre 2014,l’azienda e i sindacati hanno concordato un piano di mobilitàvolontaria, che ha riguardato uncentinaio dilavoratori, e l'introduzione di contratti di solidarietàper circa 250 lavoratori."

"Peraltro, il parere dell’istituto superiore di sanitàcoincide con un analogo parere datodall’Istituto del Tumori di Genova, ente pubblico, interrogato dalla Regione Liguria nel 2014.Inoltre, secondo quanto dichiarato dall’ex presidente della Regione Liguria, la qualitàdell’arianel savonese non ha avuto alcun significativo miglioramento dopo il blocco dei gruppi dellacentrale.

"Ci si chiede dunque per quale motivo sia stato messo in ginocchio un intero territorio, se le istituzioni sanitarie dello Stato e della regione esprimono forti perplessità sulla qualità dell’indagine epidemiologica che ha portato al sequestro, e visto che la qualità dell’aria risulterebbe del tutto simile a come era prima del sequestro.

Concludono: "A questo punto occorre fare chiarezza. Chiediamo quindi a tutte le istituzioni interessate di svolgere un ruolo attivo per la risoluzione della vertenza e a Tirreno Power di produrre progetti concreti per la ripartenza delle attività produttive a Vado Ligure. Non possono essere i lavoratori a pagare il prezzo di una crisi che ha motivazioni sempre più misteriose e non rivenienti da crisi industriale".

rg

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