"Nella regione dall’edilizia scolastica più vecchia e obsoleta di Italia, c’è una scuola nuovissima che lentamente sta franando, centimetro dopo centimetro, nel silenzio assordante delle istituzioni. Siamo a Stella San Giovanni, il Paese che ha dato i natali al Presidente Pertini, dove 10 anni fa il Comune ha contratto un ingente mutuo pluridecennale per la realizzazione della scuola". A denunciare questo fatto è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Melis, che prosegue:"Ma, fin da subito, sono cominciati i cedimenti strutturali, in particolare nell’area del parcheggio a valle, a cui si aggiungono alcune infiltrazioni dal tetto. Al punto che l’edificio oggi rientra nel piano triennale regionale degli stanziamenti per l’edilizia scolastica. Cifra prevista per i lavori? 170mila euro"
"Ebbene, prosegue l'esponente pentastellato, ci chiediamo: come è possibile che una scuola così nuova abbia già bisogno di interventi di ristrutturazione? Qual è l’impresa a cui è stato appaltato il progetto di allora e a chi eventualmente è stato concesso un subappalto? Sarebbe interessante capire, ad esempio, se la realizzazione dell’area parcheggio incriminata fosse prevista dal progetto originale o non vi siano state delle modifiche in corso non attentamente valutate. Se qualcuno ha sbagliato, dovrà risponderne".
"Nei giorni scorsi, prosegue Melis, abbiamo presentato in Regione un’interrogazione scritta per far luce sul tema e identificare responsabilità e soluzioni. Ci sono domande che attendono ancora risposte: quali requisiti di sicurezza esistono per garantire l’incolumità di alunni, insegnanti e operatori scolastici? La struttura è effettivamente coperta da garanzia? Non solo. Negli ultimi giorni si è diffusa la notizia secondo cui sono stati avviati i lavori per il rifacimento del posteggio sottostante la scuola, che costerebbe al Comune di Stella ulteriori duecentomila euro rispetto alla cifra iniziale".
"Se ciò fosse vero, quanto costerà in totale la scuola di Stella? Tra errori progettuali, toppe e rattoppi, ci ritroviamo di fronte all’ennesima opera all’italiana tanto costosa quanto oscura. L’unica certezza è che, alla fine, a pagare il prezzo più salato, in termini di costi e servizi, saranno i cittadini", conclude il consigliere del Movimento 5 Stelle.