“Le frottole hanno le gambe corte e così Vaccarezza è stato sbugiardato in Commissione: sulla piattaforma Maersk di Vado Ligure, che verrà gestita da Apm Terminals Italia, non esiste alcun accordo per far lavorare manodopera genovese”. A dirlo sono la capogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria Raffaella Paita e il consigliere regionale del Pd Giovanni Lunardon sul caso della piattaforma Maersk di Vado, dopo la commissione che si è svolta oggi.
“Oggi – spiegano i due esponenti democratici – c’è stata, come richiesto da noi alcune settimane fa, l’audizione in Commissione Attività produttive di Carlo Merli, managing director di Apm Terminals Italia, per fare chiarezza, una volta per tutte, sull’allarme, del tutto infondato, diffuso dal capogruppo di Forza Italia. Secondo Vaccarezza, infatti, ci sarebbe un accordo per far lavorare 150 camalli genovesi a Vado. Nulla di più falso. E oggi abbiamo avuto la riprova che quelle del consigliere del centrodestra sono soltanto bugie”.
Nello specifico, sottolineano Paita e Lunardon, il managing director di Apm Terminals Italia ha precisato che “le scelte sulla manodopera le fa l’impresa; che Apm ha firmato un protocollo d’intesa con il Comune di Vado Ligure e le istituzioni locali che impegna l’azienda a prendere in considerazione, prioritariamente, i profili lavorativi provenienti dal territorio savonese e, in ultimo, che (citiamo letteralmente) ‘è una falsità che esistano accordi tra Apm e qualsivoglia altro soggetto per trasferire su Savona manodopera genovese’. Insomma – assicurano i due consiglieri del Pd – Vaccarezza ha fatto dell’allarmismo senza alcun valido motivo”.
Nel corso dell’audizione di Merli in Commissione sono emerse anche interessanti novità sulla piattaforma Maersk di Vado Ligure. Lo stato di avanzamento dei lavori, ha sottolineato il managing director di Apm Terminals Italia, è pari al 35%, la consegna della banchina per la prima nave è prevista per il gennaio del 2018 e la capacità, a regime, della piattaforma sarà di 900 mila teus entro il 2022. L’investimento di Apm per la piattaforma è di 50 milioni di euro per le opere di banchina e di 110 milioni per le gru. All’avviamento gli addetti diretti saranno circa 300, più 120 articoli 17, mentre a regime si passerà a 400 addetti a 300 articoli 17. La piattaforma Maersk di Vado Ligure sarà l’unica in Italia a poter ospitare navi da 20 mila teus, senza restrizioni a terra e a mare.