Politica - 18 gennaio 2016, 08:30

Il gruppo consiliare "Bologna Sindaco presenta una mozione sugli interventi tecnici a salvaguardia della struttura “Ospedale San Giuseppe” in Cairo Montenotte

Ecco il testo

Il gruppo consiliare "Bologna Sindaco presenta una mozione sugli interventi tecnici a salvaguardia della struttura “Ospedale San Giuseppe” in Cairo Montenotte

Il comprensorio delle Valli del Bormida, si può considerare come unità territoriale omogenea dai caratteri attribuibili a singoli fattori di continuità, in primis dalle grandi linee delle dominanti geografiche e orografiche, successivamente da quelle etniche e storico politiche che caratterizzano la civiltà che in esse si è formata e stratificata nel corso dei secoli.

Tale territorio, così denominato, situato al di là della displuviale appenninica in corrispondenza della città di Savona, è caratterizzato da una clinometria estremamente accidentata, le sue valli minori sono ripide e scoscese attraversate da brevi corsi d’acqua che intersecano i tre rami del fiume Bormida, in alcune parti il paesaggio assume già caratteri prettamente pedemontani e montani. Si tratta di un ambiente naturale estremamente articolato e frazionato, filtro tra la valle Padana e il mare Ligure.

I valori territoriali hanno determinato l’insediamento delle comunità che stratificandosi nel corso dei secoli, anche attraverso l’infrastrutturazione dei percorsi di comunicazione, hanno sviluppato una umanizzazione e civilizzazione sorprendente, con bisogni e esigenze contestualizzabili secondo i periodi storici. Oggi questo comprensorio vallivo conta circa 40/42 mila abitanti, con una forte incidenza sul dato anagrafico di un’alta percentuale di popolazione sopra i 65 anni di età. Dunque un territorio di transizione, con obiettive difficoltà rappresentate dalla tormentata orografia, che hanno determinato vie di comunicazione articolate dalle percorrenze, anche in termini di modernità, non agevoli e non veloci negli spostamenti da un luogo all’altro. Oggi la civilizzazione conta anche di una molteplicità di insediamenti industriali, commerciali, artigianali.

In questo contesto l’Ospedale “San Giuseppe” in Cairo Montenotte è l’unico presidio ospedaliero

 

PREMETTENDO CHE :

L’Ospedale di Cairo Montenotte fa parte, insieme all’Ospedale San Paolo di Savona, del Presidio Ospedaliero di Levante dell’ASL 2 “Savonese”.

Le deliberazioni del Consiglio Regionale n. 8 del 28/2/2008 e n. 19 del 4/8/2010 hanno previsto la riorganizzazione-riconversione dell’attività attraverso il potenziamento del “Day Surgery” multidisciplinare nonché la trasformazione di posti letto per acuti in posti letto riabilitativi e di cure intermedie.

È stata altresì incrementata l’assistenza domiciliare integrata in tutta la Valbormida, anche attraverso il coinvolgimento del personale ospedaliero nonché attivata un’automedica presso il Distretto del Finalese.

La riorganizzazione ha riguardato quegli Ospedali, tra cui Cairo Montenotte, che espletavano una serie di funzioni chirurgiche non prettamente di emergenza, con un numero di casi troppo basso per garantire la sicurezza dei ricoveri anche in relazione al mantenimento dello skill e delle competenze e che incidono pesantemente sulle tipologie di investimento richieste dalla sanità moderna.

Successivamente a seguito dell’emanazione della Legge 135/2012 (c.d. Spending Review) e della L.R. 9.8.12 n. 29 “Adeguamento di disposizioni di carattere finanziario e modifiche di altre norme regionali”, che dava mandato ai Direttori Generali di assumere provvedimenti straordinari di adeguamento alla predetta norma statale, il Direttore Generale di ASL 2 “Savonese” , assumeva i seguenti provvedimenti straordinari:
-Trasformazione del Pronto Soccorso in punto di Primo intervento operativo nelle 24 ore (P.P.I.) e conseguente adeguamento dei servizi a supporto;  
- Trasformazione della Struttura Complessa di Medicina Interna in Struttura Complessa di medicina lungodegenziale post acuzie;  
- Mantenimento dell’attività ambulatoriale specialistica;
Il Punto di Primo Intervento è dotato di risorse umane e tecnologiche capaci di garantire una risposta agli accessi di persone di norma autopresentatesi e valutate quale casistica trattabile nel presidio. Inoltre, esso garantisce anche la prima stabilizzazione del paziente ad alta complessità, eventualmente giunto alla struttura, al fine di consentirne il trasporto nel Pronto Soccorso/DEA più appropriato.
Il P.P.I. di Cairo Montenotte è funzionalmente integrato con il Dipartimento Emergenza e Accettazione (D.E.A.) di 1° livello dell’Ospedale San Paolo di Savona, alla cui U.O. di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza o di Pronto Soccorso afferisce il personale medico; ad integrazione, può essere impegnato anche personale medico del sistema 118. La struttura garantisce funzioni ospedaliere di base, in rete con le altre strutture dell’azienda di appartenenza, e rappresenta un cardine nei percorsi di integrazione fra assistenza ospedaliera e assistenza distrettuale. La responsabilità clinica e organizzativa ricade sul DEA di riferimento, che potrà avvalersi di risorse specialistiche, con adeguata formazione, presenti nella struttura. Vengono eseguiti altresì esami diagnostici di primo livello atti a garantire l’inquadramento clinico del paziente e il trattamento della patologia per la quale è stato richiesto l’intervento e costituisce, nell’ambito territoriale di riferimento, sede privilegiata per l’individuazione, con il distretto, dei percorsi diagnostici e terapeutici previsti dai protocolli per la gestione delle patologie croniche.

 

RILEVATO CHE:
La trasformazione del Pronto Soccorso di Cairo come sopra indicato, depotenziato in punto di primo intervento ha causato:  
- problematiche di trasferimento dei malati verso la costa;
- ritardi nella somministrazione dei servizi sanitari di urgenza;

- aggravio delle condizioni di servizio e dell’impegno dei volontari delle pubbliche assistenze.
L’ospedale “San Giuseppe” in Cairo Montenotte possiede tutti i requisiti tecnico-giuridici previsti dalla normativa vigente per essere considerato Ospedale di Area Disagiata, classificazione che permetterebbe alla struttura ospedaliera di assicurare i livelli assistenza sanitaria indispensabili per il nostro territorio, con particolare riferimento alla gestione delle emergenze.

 

CONSIDERATO CHE:
In questi presidi ospedalieri (Ospedale di Area Disagiata)occorre garantire un’attività di Pronto Soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, attività di medicina interna e di chirurgia generale ridotta.
Tali presidi ospedalieri devono essere dotati di :  numero venti posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri;   una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day Surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina per i casi che non possono essere dimessi in giornata;  la copertura in pronta disponibilità, per il restante orario, da parte dell'equipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco;  un Pronto Soccorso presidiato da un organico medico dedicato all'Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal D.M. 30.01.98 (Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l'aggiornamento relativo;  è organizzata in particolare la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro Hub o Spoke più vicino, indagini laboratoristiche in pronto soccorso;  è predisposto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall'Ospedale di zona particolarmente disagiata al centro Spoke o Hub;  è prevista la presenza di una emoteca; Il personale deve essere assicurato a rotazione dall'ospedale Hub o spoke più vicino.


IMPEGNA: 
I componenti del Consiglio Comunale e della Giunta ad agire nelle sedi dell’ente Regione Liguria, per chiedere gli opportuni interventi tecnici a salvaguardia della struttura complessa denominata “Ospedale San Giuseppe” in Cairo Montenotte, anche valutando la proposta proveniente dal territorio a considerarlo e classificarlo come Ospedale di Area Disagiata, secondo le suddivisioni previste dal D.L. 2 Aprile 2015 n°70. “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”. Nonché ad agire con le medesime finalità anche presso la Direzione Generale dell’ASL 2 “Savonese”.

 

cs

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