Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. In questo quella di Bruno Spagnoletti, ex leader dei chimici della Cgil e membro del Partito Democratico savonese. Proprio verso il Pd locale sono rivolte le sue critiche, in particolare a Fulvio Briano, dopo l'annuncio da parti di quest'ultimo dei nomi dei quattro candidati della sinistra per le comunali di Savona, Barbara Pasquali, Livio Di Tullio, Maurizio Maricone e Tiziana Saccone.
"Non contesto la rosa dei 4 candidati sindaci proposti dal Segretario Provinciale pro-tempore Fulvio Briano, nella famosa riunione di via Sormano delle migliori Teste pensanti del PD - afferma Spagnoletti - Io contesto il metodo ex ante e le conseguenze ex post che qualsivoglia persona connessa e dotata di un barlume di saggezza politica, avrebbe dovuto ben preventivare e mettere in conto. Quattro sono i vulnus che ammazzano il PD di Savona e lo stanno portando alla morte non assistita. In primis l'acefalia della Segreteria Provinciale e poi il rifiuto all'ascolto”.
“In terzo luogo, prosegue l’ex segretario generale ligure della Cgil di Porti e Trasporti, la paralisi voluta di ogni coinvolgimento di iscritti, militanti e circoli. In ultima battuta la gestione delle pseudo decisioni annunciate non si capisce né da chi, né perchè e tantomeno in nome di chi”.
Amara quindi la conclusione dell’ex sindacalista, che vede il Pd sconfitto alle comunali di Savona, dopo la debacle alle regionali di maggio. “Fate un buon tagliando ai freni, che il capolavoro del disastro due si avvicina”.
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