Si susseguono gli appelli per la salvaguardia delle funzioni di presidio del territorio rurale svolte dal personale di polizia provinciale in Liguria.
Oltre all'accorato intervento di varie associazioni ambientaliste
sono poi seguiti gli appelli del DISTAV dell'Università di Genova e quello di tutti i presidenti degli Enti Parco liguri.
Domani mattina, martedì 10 novembre, al primo punto dei lavori del Consiglio Regionale della Liguria, è inserita la trattazione di un ordine del giorno volto a stimolare l'assorbimento in Regione di una quota di agenti provinciali dichiarati "in soprannumero" dai 4 rispettivi enti, per il mantenimento di servizi di vigilanza in materia di caccia, pesca e tutela dei beni naturali, oltre che di gestione faunistica e sorveglianza delle aree protette.
Il gruppo consiliare ligure M5S ha anche presentato una proposta di legge regionale che deve essere calendarizzata nella competente commissione.
"Particolarmente drammatica, evidenzia l'Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale, è la situazione nella Città Metropolitana di Genova; va ricordato che si tratta dell'unica delle dieci città metropolitane (ex province) italiane che mira a dismettere i servizi di contenimento dei cinghiali che arrecano danno all'agricoltura, nonchè le attività di tutela faunistica, e di vigilanza per il rispetto delle norme sulla circolazione fuoristrada, l'uso delle acque pubbliche, il contrasto al bracconaggio, la protezione della flora e l'uso dei suoli, tutti compiti espletati da una ventina di agenti specializzati".
"Per questa vicenda è previsto anche un dibattimento al TAR Liguria, a cui si sono rivolti molti agenti, il prossimo 2 dicembre", concludono gli agenti.