Savona - 23 ottobre 2015, 17:00

Il custode (in mutande) del malcostume

Il custode (in mutande) del malcostume

La piaga dell'assenteismo tra i dipendenti scostumati della pubblica amministrazione non è facile da sanare. Malgrado gli sforzi del Ministero che con commissioni, gruppi di studio, analisi e possibili soluzioni cerca, attraverso il ministro di turno, d'inquadrare il fenomeno. Dopo anni di scenette fantozziane a tutti i livelli (perché il malcostume è identico tanto nelle amministrazioni centrali quanto in quelle locali) nelle cronache salta sempre fuori un custode dell'anagrafe - vigile urbano - che in mutande e ciabatte timbra frettolosamente il cartellino, per poi tornarsene ai fatti propri. E' l'immagine di un disvalore diffuso e duro a morire, un "me ne frego" che oscura il lavoro pulito e coscienzioso degli altri impiegati pubblici, gli onesti.

La maxi indagine delle fiamme gialle nel Comune di Sanremo, con 35 dipendenti dell'ente arrestati per peculato e truffa e quasi duecento indagati, è uno spaccato importante e inquietante, per il ponente ligure e la Liguria intera. Finché queste inchieste saranno lasciate alla buona volontà e al dovere delle Procure e della Guardia di Finanza, però, la malapianta resterà radicata e capace di rigenerarsi.

Certo, mentre il fenomeno dell'assenteismo in senso stretto è controllabile e quantificabile (ad esempio la malattia che coincide con la settimana bianca o le cure termali), il raggiro del fannullone messo in atto per "timbrare e sparire" è di difficile individuazione (e contestazione) senza l'intervento degli inquirenti. Ma a questo punto, negli enti di dimensioni tali da ricomprendere un esercito di dipendenti, ci vorrebbero sistemi di controllo del personale più organizzati.

Il compito di vigilare, contrastare e censurare i comportamenti furbeschi non deve essere delegato esclusivamente alle autorità investigative. Il Dipartimento della Funzione Pubblica è chiamato a concretizzare azioni per aumentare la soglia del controllo: non bastano le circolari o le commissioni di studio che poi producono documenti senza effetto.

E così anche i singoli enti dovrebbero migliorare i sistemi di gestione del personale, magari incentivando la produttività con strutture salariari elastiche e legate alle reali performance dei singoli lavoratori. Invece, per non disturbare i serbatoi di voti, qualcuno preferisce puntare l'occhio del grande fratello sui cittadini privati, piuttosto che sul mondo ovattato della pubblica amministrazione. 

Felix Lammardo

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