Attualità - 26 giugno 2015, 07:45

Nuove regole "meno rigide" in mare per i sub e i diving

L’elemento più innovativo della procedura elaborata, consiste nell’avvenuta costruzione di un sito web dedicato alle immersioni, in cui i centri immersione autorizzati sono tenuti ad inserire giornalmente tutti i dati relativi alle immersioni

Nuove regole "meno rigide" in mare  per i sub e i diving

A partire dall’ottobre del 2013 la Guardia Costiera di Loano-Albenga ha sviluppato un iter  finalizzato a rivedere la normativa vigente sul mare adiacente l'isola Gallinaria, fino a quel tempo  improntata a una rigida apposizione di divieti per numerose attività: sia nautiche che subacquee.

Questa attività è stata svolta in pieno concerto con la Soprintendenza Archeologica della Liguria,  Ente cui è demandata la tutela del patrimonio, particolarmente ricco e significativo nell’area. Dopo  mesi di lavoro si è giunti a una revisione complessiva della vecchia normativa (risalente al 2004) e  all’ampliamento significativo delle aree autorizzate alle immersioni e alle attività del diporto, a  fronte di un rigoroso protocollo di verifica. Particolarmente pregevole è stata la convergenza dei diversi enti competenti, Soprintendenza, Capitaneria e Comune, per un obiettivo chiaro: valorizzare questo stupendo, e purtroppo nascosto, angolo di Liguria.

Per arrivare a tale traguardo, e alla riformulazione di una nuova Ordinanza della Capitaneria, sono state eseguite numerose attività propedeutiche riguardanti l’aggiornamento delle conoscenze acquisite e la documentazione del stato reale dei fondali.

L’elemento più innovativo della procedura elaborata, consiste nell’avvenuta costruzione di un sito web dedicato alle immersioni, in cui i centri immersione autorizzati sono tenuti ad inserire giornalmente tutti i dati relativi alle immersioni (sito di immersione, numero e nominativo partecipanti, ora inizio e fine attività). Il portale web consente ai diving di gestire direttamente on-

line le prenotazioni con i propri clienti e, allo stesso tempo, i rapporti con le Autorità: tutti i dati inseriti, infatti, vengono notificati alla Capitaneria di Loano-Albenga, alla Soprintendenza e, prossimamente, anche al Comune.

All’interno di questo rigoroso ma moderno iter sono state realizzate nell’estate del 2014 le giornate di apertura straordinaria alla subacquea ricreativa dei relitti Albenga A e delle “Ardesie”, precedentemente interdetti alle visite. Il relitto Albenga A è una delle più grandi navi onerarie conosciute, affondata all’inizio del I sec. a.C. con un carico stimabile intorno alle 10.000 anfore, in parte oggi visibili insieme a numerosi materiali del carico e delle dotazioni di bordo nel Museo Navale di Albenga.

Su questo relitto, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, nasce e si sviluppa
con il Lamboglia ad Albenga l’archeologia subacquea italiana; su di esso si sono avvicendate più generazioni di archeologi e subacquei, anche se ancora molte informazioni riguardanti sia il carico che le caratteristiche tecniche della nave rimangono ancora da scoprire, ma ciò che affascina e rende unico questo contesto archeologico non sono solo le sue dimensioni eccezionali, ma il suo aspetto scalfito e modellato da decenni di immersioni e ricerche.

La realizzazione di uno strumento informatico di gestione delle visite, oltre a permettere agli organi di tutela un immediato controllo dei soggetti operanti sui campi di immersione, costituisce una preziosa banca dati sulle potenzialità turistiche dei siti subacquei ingauni e fornisce la base statistica necessaria per l’avvio di progetti di musealizzazione più ambiziosi.

Sulla base di queste informazioni, che costituiscono parte integrante del bagaglio tecnico, organizzativo e scientifico messo in campo dalle Amministrazioni coinvolte, nasce l’idea del Parco archeologico subacqueo di
Albenga-Isola Gallinaria, un elemento innovativo che andrebbe ad integrare ed arricchire il già vasto patrimonio archeologico e museale della città di Albenga.

All’interno di questa fase propedeutica, di acquisizione dei dati finalizzati all’istituzione del parco sottomarino, si inseriscono le attività progettate per l’estate 2015 in stretta collaborazione con la Guardia Costiera, il Comune di Albenga, la Fondazione Oddi e l’Istituto Internazionale di Studi Liguri: già da questo fine settimana (26-28 giugno) e poi il 18-20 settembre e il 16-18 ottobre si riapre ai sub la possibilità di visitare i relitti, mentre presso il Museo Navale di Albenga si terrà il 26 giugno e il 18 settembre (ore 18-21) un ciclo di lezioni aperte al pubblico ma dedicate espressamente agli operatori turistici del settore, sui temi della normativa di tutela dei beni culturali, sul sistema di gestione delle visite subacquee, e più in generale sull’archeologia subacquea ingauna, dagli albori fino alle ultime acquisizioni scientifiche ancora inedite.

La nuova ordinanza, l’apertura straordinaria alle visite subacquee dei relitti e il loro sistema di gestione, la ripresa delle attività di ricerca archeologica e l’istituzione di corsi di archeologia subacquea ingauna rappresentano i primi concreti passi verso una progettazione integrata finalizzata alla gestione dei beni culturali e archeologici sommersi di Albenga, in grado di coniugare e far
convergere tutte le risorse disponibili verso l’obbiettivo ultimo rappresentato dall’incremento delle potenzialità turistico e culturali del territorio.

Per ulteriori informazioni visita il sito www.archeoliguria.beniculturali.it

M.C.

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