Eventi - 23 giugno 2015, 16:45

Albenga: una mostra contro la tortura

Aprirà Domani 24 giugno mentre venerdì 26 giugno alle ore 20.45 al Chiostro Siccardi, patrocinata dal Comune di Albenga, relatore l'On. Vazio

Albenga: una mostra contro la tortura

Domani 24 giugno apre i battenti una Mostra di Poster internazionali contro la Tortura che  anticipa la Conferenza che si terrà venerdì 26 giugno alle ore 20.45 al Chiostro Siccardi, patrocinata dal Comune di Albenga.  Sarà l’On. Franco Vazio   membro della Commissione Giustizia della Camera e relatore del Disegno di legge che si propone di introdurre nell’ordinamento italiano il reato “delitto di tortura”, ad illustrare il progetto di legge, presentando nella sua città i relatori presenti alla serata: Paolo Pobbiati già Presidente della sezione italiana di Amnesty International e Marco Trucco – neurologo dell’Ospedale  Santa Corona in una serata dove saranno proiettate immagini e diapositive.  “Il testo approvato dalla Camera ed ora all’esame del Senato puntualizza i presupposti per l’esistenza del reato di tortura recependo quasi letteralmente le indicazioni della Convenzione delle Nazioni Unite del 1984”. Lo dice il relatore del provvedimento, Franco Vazio, che  spiega: “dopo un esame approfondito dalle numerose audizioni, abbiamo voluto introdurre elementi per definire in maniera specifica il reato commesso dal pubblico ufficiale e individuare con più puntualità gli elementi oggettivi e soggettivi della condotta per evitare denunce strumentali e sovrapposizioni con altri delitti già puniti dal codice penale”. “La norma è dunque molto rigorosa e, in sintesi, prevede che potrà essere incriminato del reato di tortura chi, con violenza o minaccia ovvero con violazione dei propri obblighi di protezione, cura o assistenza, cagiona intenzionalmente a una persona a lui affidata o sottoposta alla sua autorità acute sofferenze fisiche o psichiche al fine di ottenere informazioni o dichiarazioni o infliggere una punizione o vincere una resistenza o ancora in ragione dell’appartenenza etnica, dell’orientamento sessuale o delle opinioni politiche o religiose. E, se a torturare sarà un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio con abuso dei poteri o in violazione dei suoi doveri, scatta la pena fino a 12 anni. Raddoppiati, infine, i termini di prescrizione”. “Nel complesso – dice Vazio – è un buon testo che speriamo possa rapidamente diventare legge”. Venerdì oltre a proiezioni sarà dunque possibile entrare meglio nel dettaglio della legge e comprenderne fino in fondo le applicazioni.

 

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