“Non si vuole penalizzare la didattica ma si tratta di una manovra correttiva alle spese dell’ente”. Interviene così il consigliere della Provincia di Savona Federico Larosa sulla protesta degli studenti contro il provvedimento provinciale che impone la chiusura degli istituti il sabato mattina. Ieri pomeriggio infatti i ragazzi del liceo classico "G. Chiabrera" di Savona e del liceo classico-scientifico statale "Giordano Bruno" di Albenga hanno tenuto una manifestazione in piazza Sisto IV per promuovere la diffusione della cultura, la difesa dell'istruzione e per sensibilizzare l'opinione pubblica e per chiedere “di avere il tempo sufficiente per studiare” e per “trovare una soluzione con l'ente provinciale".
La protesta ha avuto origine da una lettera inviata la scorsa settimana da due studentesse del Liceo Chiabrera, Camilla Gastaldi e Margherita Paggi, per esprimere un’opinione riguardo la decisione recentemente presa dalla Provincia di Savona: “DIKTAT provinciale ci ha imposto la cosiddetta settimana corta per risparmiare sulle spese del riscaldamento del sabato mattina. È davvero necessario che la scuola venga penalizzata per un modesto ritorno economico? Noi studenti non la pensiamo così (si tratterebbe infatti di appena una ventina di sabati)”, chiedono gli studenti.
“Non vedo i margini per parlare di diktat, la decisione di omogeneizzare tutti gli istituti alla settimana corta deriva da scelte di risparmio per l’ente provinciale – continua Federico Larosa – Organizzando le lezioni dal lunedì al venerdì abbiamo razionalizzato la spesa per il riscaldamento passando dal 2012 al 2015 e al prossimo anno scolastico da 800.000 euro a 500.000 euro. Si tratta di un risparmio rilevante di 300.000 euro che garantisce alla Provincia un largo respiro in questo periodo di crisi per l’ente”.
Gli studenti rilevano alcuni problemi derivanti dal regolamento. “Come possiamo mantenere la concentrazione per sei ore consecutive di greco, latino, matematica e filosofia? Il nostro percorso formativo non ce lo permette. Come organizzare test e interrogazioni senza sovrapporle? Il tempo manca già adesso (costretti, come siamo, in classi pollaio!) e la programmazione delle verifiche risulterebbe impossibile. E la provincia ha pensato agli studenti pendolari? Questi ragazzi escono di casa alle 6.30 per ritornarvi alle 15:00 o, addirittura, grazie a questa nuova disposizione, alle 17:00. Come può uno studente organizzarsi lo studio a casa conciliandolo con attività extra-scolastiche? Sarebbe anche la morte dei nostri progetti (Progetto θέατρον “Coribanti”, Polo Di Filosofia, Progetto di fisica EEE, W Storia Dell'Arte) svolti in orario extracurricolare”.
“Questo provvedimento non vuole penalizzare la didattica – conclude Larosa – Il problema sono le risorse, quando la nuova Regione di Giovanni Toti darà soldi alla nostra Provincia allora ritorneremo a scuola il sabato”.