Il popolo di chi ama il “profumo della carta” non delude: e anche a questa edizione del Salone del libro si mette in fila nel primo mattino per acquistare il biglietto al Lingotto. L’avvenimento della giornata è l’incontro sul giornalismo investigativo tra Roberto Saviano e Wall Raff.
“A me interessa vivere parlando di libri e leggendo libri” dice una ragazza in una delle aree esterne dove si mangia un panino o si fuma una sigaretta.
Il popolo di chi va al salone solo per acquistare libri quest’anno può essere più soddisfatto rispetto al passato: diverse case editrici propongono sconti. Compri due libri? Bene, te ne offriamo un terzo tra questi…
Ma in realtà al Salone ci si va anche per vedere il vip, strappargli un autografo. E oggi è il giorno di Saviano: un conto è averlo letto, un conto è poter dire agli amici del bar o raccontare ai propri nipotini, “quel giorno c’ero anche io”.
Certo, occorre mettersi in fila, una seconda volta, poi bisognerà mettersi in fila per addentare un panino così così e bisognerà rimettersi nuovamente in fila per far pipì (e per le donne la fila-pipì è come sempre un inferno) ma chi ama i libri ammazza il tempo leggendo incipit o quarte di copertina e comunque fa il superiore: altrimenti che uomo/donna di cultura sarebbe?
A parte questo. Il libro, nonostante le lamentazioni di piccoli e grandi editori, resiste molto meglio rispetto ai giornali alle insidie dell’on line. Per ora e per per sempre? Al popolo del Salone poco importa. Il fascino del profumo della carta, al momento, resiste. E tanto basta.