Si è svolto ieri il previsto incontro con i Responsabili di Tirreno Power. "Da sottolineare, spiegano i sindacati in una nota stampa unitaria, l'assenza sia del nuovo Direttore Generale che dei rappresentanti degli azionisti. Nessuna novità rilevante è purtroppo emersa dalla riunione in questione. L'Azienda continua a sostenere di non aver avuto rassicurazioni concrete dalle Istituzioni e pertanto non è ancora in grado di prospettare alle OO.SS. un futuro più sereno sul versante occupazionale".
"Ha dato qualche apertura generica, proseguono Cgil, Cisl e Uil, relativamente al premio di risultato (ma solo se le banche approveranno definitivamente il piano di ristrutturazione del debito) e garantito che nei prossimi mesi non ci saranno proposte tese a ridimensionare ancora di più le buste paga dei lavoratori. Nessun altra garanzia ci è stata prospettata anche perché i ricorsi in atto avranno tempi non brevi".
"Tutto questo, sottolineano i sindacati, è per noi inaccettabile! È inaccettabile attendere passivamente i prossimi mesi senza poter lavorare ad una soluzione che metta in salvo il lavoro e i lavoratori. Non basta dire che nei prossimi sei mesi nulla accadrà!Con durezza abbiamo stigmatizzato un atteggiamento che, a partire dai premi erogati a pochi, passando per taluni atteggiamenti di dirigenti aziendali presenti negli impianti, sta provocando reazioni pericolose per tutti.Se la situazione è complicata, le provocazioni non aiutano e esasperano gli animi più di quanto già non lo siano".
"Abbiamo quindi chiesto di rivedere alcune decisioni, sempre in attesa di trovare soluzioni positive e condivise, al fine di rasserenare gli animi con atteggiamenti più responsabili.Tenuto conto dell'assoluto stallo di questa pesante vertenza, abbiamo chiesto di incontrare il nuovo Direttore Generale per tentare di lavorare ad un percorso diverso da quello che si prospetta oggi".
"Non vogliamo comunque abbandonare la strada che ci ha portato al confronto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri perché ci sembra impossibile che non si riesca a trovare una soluzione che faccia ripartire una Centrale che non ha mai superato i limiti emissivi!Il 14 Aprile ci rivedremo con l'Azienda, nella speranza che qualcosa torni a muoversi:successivamente convocheremo le rappresentanze regionali e degli Impianti per decidere, in assenza di novità, le adeguate e pesanti forme di lotta".
"Purtroppo la situazione diventa ogni giorno più difficile e nessuno sembra assumersi la responsabilità di dare una svolta alla vicenda. Per parte nostra, useremo tutto il senso di responsabilità di cui disponiamo, ma non staremo certamente a guardare. I lavoratori non hanno colpe: una soluzione cercheremo di trovarla facendo uso di tutte le energie che abbiamo", concludono i sindacat.