Nel 2014 l'export savonese fa segnare il segno più: sfiorati 1,5 miliardi

Ha sfiorato il miliardo e mezzo di euro il fatturato dell'export della provincia di Savona nel 2014. Il dato, su elaborazioni di dati Istat curata dall'Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Savona indica un incremento del 4,9% rispetto al 2013, quando le vendite all'estero erano stati leggermente inferiori a 1,4 miliardi di euro. I dati, per quanto provvisori, indicano un robusto consolidamento delle esportazioni savonesi, secondo un trend positivo che si conferma da alcuni anni e secondo le aspettative delle associazioni di impresa e della stessa Camera di Commercio, che ha inserito l'internazionalizzazione del sistema economico locale tra gli obiettivi strategici da perseguire.
E' l'industria manifatturiera a fare la parte del leone nelle vendite all'estero dei prodotti “made in Savona”. La sola industria chimica, con 720 milioni di euro, contribuisce quasi per metà all'intero stock (1.458.464.205 euro), segnando un incremento del 13,3% rispetto al già brillante 2013 (638 milioni). Locomotiva di questo risultato sono i prodotti (additivi per lubrificanti) realizzati nell'impianto di Vado Ligure di Infineum Italia. Bene, lo scorso anno, anche le vendite di prodotti petroliferi e coke, salite da 179 a 216 milioni di euro (+20,4/) e coli e loro componenti, passate da 61 a 77 milioni di euro (+26,2%). In forte calo, al contrario, le vendite di “altri mezzi di trasporto”, comparto che comprende materiale rotabile, natanti, ecc.: il fatturato all'estero è sceso per questa voce da 70 a 43 milioni (-38,9%). Anche le vendite di macchinari hanno registrato una flessione: -14,5% le apparecchiature elettriche (da 70 a 60 milioni), -41,2% i macchinari e apparecchiature non classificate (-41,2%).
Tra le voci principali dell'export figurano anche i prodotti agricoli, che tuttavia risentano dell'andamento stagionale negativo: da 144 milioni del 2013 le vendite sono scese a 127 milioni (-11,5%). Incremento a doppia cifra, invece, per i prodotti dell'industria alimentare, che sono passati da 22,7 a 25,4 milioni di euro (+11,7%).