Albenganese - 12 febbraio 2015, 09:48

Frana sulla storica via Julia Augusta, Castellazzi: "Gli antichi romani più efficaci e attivi dei liguri moderni? Deve essere rimossa al più presto"

Il portavoce dei Verdi savonesi: “Anche la Liguria può utilizzare risorse dell'Unione Europea che rappresentano più della metà dei finanziamenti europei destinati all'Italia. Un'occasione per recuperare beni culturali e dare lavoro alle nostre imprese"

Frana sulla storica via Julia Augusta, Castellazzi: "Gli antichi romani più efficaci e attivi dei liguri moderni? Deve essere rimossa al più presto"

 

"Gli antichi romani più efficaci e attivi dei liguri moderni?" Intervenire così il portavoce dei Verdi savonesi, Gabriello Castellazzi sulla frana dalla storica via Julia Augusta.

La storica Via Julia Augusta infatti, tra Albenga e Alassio, è ancora interrotta da una frana. “La deviazione, per la cui realizzazione vanno comunque ringraziati i volontari di Alassio Bike, gli Alpini e il Rotary Club, è in sostanza un sentiero che allunga troppo il percorso. Il nuovo tracciato non può essere la soluzione migliore e definitiva per attirare turisti su di una strada panoramica di grande interesse storico”, afferma.

“Dal 13 a. C., per cinque secoli, gli ingegneri romani mantennero in perfetta efficienza un percorso strategico che garantiva comunicazioni vitali tra l'Italia, la Gallia e il resto d'Europa. Dopo le alterne vicende del Medioevo, questo importante tracciato consentì i transiti del Ponente fino alla costruzione della “Strada napoleonica”, più vicina al mare, sulla sede dell'attuale Aurelia. Percorrendo la Julia Augusta, da Albenga, si possono ammirare le arcinote Ville Romane e il famoso “Pilone” del II sec. d. C. La passeggiata archeologica prosegue poi per circa quattro chilometri consentendo di raggiungere l' “Arco di Santa Croce” che segna l'antico confine medievale tra Albenga e Alassio”.

“Adiacente all'Arco si ammira la “Chiesa romanica di Santa Croce”, fondata nell'XI sec. dai monaci benedettini che, dall'isola Gallinara, estendevano il loro dominio su tutto il territorio di Alassio. Territorio che poi cedettero al Comune di Albenga nel 1303. Secondo il Lamboglia, insieme alla Val Ponci di Finale Ligure, questi tratti dell'antica Via Romana sono in assoluto i più interessanti dell'intera Riviera e i moderni liguri, con mezzi ben più potenti, devono impegnarsi nel veloce ripristino di un bene, parte di quel patrimonio da recuperare come valore in se e capace di attirare turismo per tutto l'arco dell'anno”.

“Riteniamo che anche la Liguria possa utilizzare risorse dell'Unione Europea (FESR- Fondi Europei di Sviluppo Regionale) che rappresentano più della metà dei finanziamenti europei destinati all'Italia. Un'occasione per recuperare beni culturali e dare lavoro alle nostre imprese. In conclusione, rendere di nuovo percorribili le strade, sistemare una segnaletica completa in più lingue (anche a Finale in Val Ponci la segnaletica deve essere completata), significa capire l'importanza strategica di tanta ricchezza”, conclude il portavoce dei Verdi savonesi, Gabriello Castellazzi.

 

r.g.

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