Varazze, le "50 sfumature di grigio" della censura popolare costano al gestore del cinema una multa

“I contratti hanno valore in tutte le sedi e pertanto Vi invitiamo a rispettarli anche a fronte del bigottismo della proprietà”. Questo è il contenuto della mail ricevuta nella mattinata da Gianni Way D’Alesio che ieri aveva informato gli spettatori che nel cinema “Don Bosco” di Varazze non sarebbe stata trasmesso il film “50 sfumature di grigio”.

La motivazione? Il gestore della sala non aveva fornito spiegazioni, ma sembra che alle orecchie dei Salesiani, proprietari degli spazi, fossero giunte lamentele da parte di alcuni varazzini, sui contenuti hot della pellicola. Il film, tratto dalla famosa trilogia, racconta la storia d’amore e sessuale tra Cristian Grey e Anastacia.

A cancellare la visione, quindi, non sarebbe stato il bigottismo della proprietà, ma di quello dei varazzini, che avrebbero presentato le loro rimostranze ai Salesiani.

“Le ricordo, prosegue nella mail la A.L.M. Distribuzione S.r.l. che l’impegno della programmazione era stato pattuito a novembre 2014. Stiamo parlando di un film che parla di una storia d'amore, forte ma non oscena tratto da un libro best-seller che ha venduto in Italia più di 5 milioni di copie1”.

Il film è vietato ai minori di 14 anni, proprio per tutelare la parte di pubblico più giovane e sensibile. Il problema ora è che i gestori si trovavano dunque impossibilitati a proiettare la pellicola, ma a rischio di prendere una penale, se non lo fanno. Chi vincerà dunque? Per ora quella che potremo definire censura e all’alba del 2015 ci sembra quasi impossibile usare una parola del genere in un articolo.