Politica - 23 dicembre 2014, 17:00

Il comune di Albenga a caccia dei furbetti del fisco: accertamenti per 700mila

Emessi 415 verbali: l'amministrazione al lavoro sulle false residenze

Il comune di Albenga a caccia dei furbetti del fisco: accertamenti per 700mila

 

Nel corso dell’anno 2014, l’Ufficio Tributi del Comune di Albenga, coordinato dall’Assessore alle Finanze, Avv. Paola Allaria, ha proseguito e consolidato la propria attività, cercando in primo luogo di agevolare i cittadini e le imprese nel rompicapo nato dall’avvio dell’Imposta Unica Comunale (IUC) che comprende, oltre all’IMU e alla Tassa sui Rifiuti (TARI), la neonata Tassa sui Servizi Indivisibili (TASI), il cui meccanismo ed aliquote si sono potute definire solo nel mese di settembre.

Al fine di attuare una efficace politica di equità fiscale, è altresì proseguita l’attività di accertamento, in particolare per quanto riguarda l’ICI e l’IMU, indirizzando principalmente il lavoro sulle false residenze: nello specifico, sono stati emessi 415 atti di accertamento per un importo complessivo di oltre 700.000 euro.

Dichiara l’Assessore Allaria: “Tale lavoro risulta essere particolarmente efficace, in quanto coloro che dichiarano residenze fittizie sono anche titolari di benefici tariffari e contributivi su altri servizi comunali e se ciò viene ottenuto con false attestazioni di residenza non solo si ottengono minori introiti per il Comune,  ma, di conseguenza, il Comune subisce anche maggiori costi dei servizi, per garantirli a coloro che non ne avrebbero diritto.

A fronte di tale attività, sono stati presentati dai contribuenti pochissimi ricorsi, non più di 15, che non sono stati accolti, in quanto il Giudice tributario ha confermato l’operato del Comune.

Al fine di aiutare i contribuenti in questa difficile fase economica, ho chiesto agli uffici di svolgere una particolare ed attenta attività di supporto, per poter aiutare coloro che evidenziano difficoltà nel pagamento delle tasse.

Per questo, il Consiglio Comunale ha recentemente aumentato da 24 a 48 le rate mensili, per consentire, a chi soffre momentanee carenze di liquidità, di poter adempiere ai propri doveri fiscali, senza dover incidere pesantemente sui propri redditi mensili disponibili.

 

Resta il rammarico per il particolare meccanismo che deriva dall’applicazione del Fondo di Solidarietà Comunale, istituito dal Governo Monti, in base al quale oltre il 30% dell’IMU è prelevata direttamente dallo Stato, per finanziare i Comuni dotati di minore capacità fiscale: l’auspicio è che si possa, nel giro di breve tempo e non appena le finanze nazionali lo consentiranno, far rientrare queste risorse sul bilancio comunale a beneficio della cittadinanza e del nostro territorio.”

c.s.

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