Politica - 02 dicembre 2014, 17:00

Vado Ligure, dissesto idrogeologico: i Verdi Vadesi all'attacco della Giunta Comunale

"Riteniamo che non sia accettabile costruire in zone dove possa esistere un rischio anche se solo medio o basso. Si costruisce solo dove non esiste rischio.”

Vado Ligure, dissesto idrogeologico: i Verdi Vadesi all'attacco della Giunta Comunale

Presa di posizione dei Verdi vadesi contro la giunta di Vado Ligure a seguito del dissesto idrogeologico avvenuto dopo le violenti piogge delle ultime settimane.

“Non è comprensibile – spiega una nota dei Verdi vadesi - che la Giunta di Vado Ligure chieda di iniziare le solite opere di“ cementificazione “ nelle aree DTR2 ( zone di alto e medio rischio), come specificato nello strumento urbanistico SAU. Ma ancora più grave ed ingiustificato è il fatto che l’assessore all’Urbanistica di Vado, Ennio Rossi, nel Consiglio Comunale del 30/09/2014 abbia espresso la volontà di consentire la solita“ cementificazione” ancor prima dell’ approvazione del PUC ( Piano Urbanistico Comunale), dando l’impressione di non voler sottostare ad alcuna regola."

“A nulla è valso – continua - il fatto che Vivere Vado, tramite l’ing. Roberto Cuneo, abbia presentato in Consiglio Comunale il 02 /11/2014 un “Ordine del Giorno” in cui si chiede la revisione della destinazione delle aree del Distretto di Trasformazione 2 (DTR2), considerato il fatto che il nuovo Piano di Bacino del Torrente Segno ha portato ad una più ampia perimetrazione delle aree soggette ad esondazione, con il massimo rischio idrogeologico."

Durante il Consiglio non sono stati neanche presi in considerazione due fatti di estrema importanza: che esistono a Vado, in gran numero, abitazioni appena costruite e vuote; vi è inoltre l'assoluta necessità di mettere in sicurezza il torrente Segno prima di eseguire qualunque opera di edificazione. Il Sindaco ed i Consiglieri di maggioranza hanno invece approvato la prosecuzione dei lavori assumendosene a questo punto la totale responsabilità.”

“Le recenti alluvioni, che hanno prodotto effetti devastanti su tutta la Liguria , hanno confermato i cambiamento climatici in atto, con conseguenti fenomeni meteorologici localizzati e particolarmente violenti , tanto da essere denominati “bombe d’acqua”. La drammaticità della situazione ha evidenziato l’estrema fragilità di un territorio, per lungo tempo molto trascurato, pressoché abbandonato nella sua parte periferica e boschiva, fortemente impermeabilizzato nella parte urbana e periurbana, dove colate di cemento hanno rappresentato la priorità ad unica tutela di interessi privati.

Ad aggravare ulteriormente il quadro idrogeologico, è stata approvata una Legge Regionale che rende molto più permissiva la possibilità di costruire vicino agli argini dei fiumi e dei rivi(solo tre metri), e che deve essere assolutamente modificata – concludono i Verdi vadesi - Noi riteniamo che non sia accettabile costruire in zone dove possa esistere un rischio anche se solo medio o basso. Si costruisce solo dove non esiste rischio.”

r.g.

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