Nuovo presidio presso la sede dell'Unione Industriali di Savona dei lavoratori di Tirreno Power dopo l’ennesimo rinvio della Conferenza dei Servizi, chiamata a dare una risposta sulla concessione sull’AIA. Questa volta il rinvio è motivato dalla necessità di un’ulteriore valutazione sanitaria alla luce dello studio eseguito dai consulenti della Procura, che espone dati diversi da quelli posseduti dall’Asl savonese. Ieri, durante il vertice in Regione Liguria al quale hanno partecipato i sindaci di Vado Ligure e Quiliano, il governatore Claudio Burlando, l’assessore alle attività produttive Renzo Guccinelli, il direttore dell’Asl Flavio Neirotti ha affermato: “L'attuale acquisizione di uno studio recente e circostanziato, che evidenzia risultati contrapposti a quelli fino ad ora posseduti, impedisce chiaramente di poter esprimere un parere sanitario favorevole in merito ai quesiti proposti per la concessione dell'Aia”. La Conferenza dei Servizi è stata fissata per il prossimo giovedì 4 dicembre, intanto aumenta la tensione tra lavoratori e sindacati.
"Noi l'intervento di Renzi lo chiedemmo due mesi fa con una lettera nella quale avevamo indicato anche tutti i limiti imposti alla altre centrali italiane - ha spiegato Fulvia Veirana, presente al presidio - Noi chiediamo al Governo come si possa fare la produzione nel nostro paese, perchè il caso della centrale Tirreno Power di Vado è emblematico. Dove ci sono concessioni AIA per le produzioni, le questioni da verificare sono quanto queste impattano sulla salute e sull'ambiente, se sono compatibili con il territorio".
"Negli ultimi giorni - ha proseguito il segretario provinciale della CGIL - si sono verificati degli episodi contraddittori relativi alla centrale. I lavoratori chiedono di vederci chiaro: abbiamo chiesto a Renzi di darci il suo contributo in quanto rappresentante dello Stato e dell'applicazione delle regole dello Stato. Noi chiediamo che la Conferenza dei Servizi sia sospesa e che ci sia un chiarimento su come la produzione a carbone debba essere effettuata nel nostro paese".
La Conferenza dei Servizi che avrebbe dovuto svolgersi martedì a Roma è stata sospesa per analizzare in maniera più approfondita i dati dell'ultima relazione presentata dall'Asl 2 di Savona. "Attualmente è la questione più importante - spiega la Veirana - Se c'è un problema sanitario generato dalla centrale, penso non sia più l'epoca di tenere i dati nel cassetto. Venga il Ministero della Salute a monitorare la qualità della vita nei dintorni della centrale".
"Se il problema c'è - ha sottolineato il segretario provinciale della CGIL - bisogna intervenire perchè le persone non si lasciano morire. Se il problema invece non c'è la centrale va riaperta e deve funzionare con i limiti che sono imposti dalla normativa nazionale".
Se l’AIA non venisse concessa e se la centrale venisse definitivamente chiusa, esiste un piano B per i lavoratori? E per tutte le aziende dell’indotto? Ad annunciare la chiusura ad esempio il Terminal Rinfuse, specializzata nella movimentazione del carbone, con a rischio 35 operai che andranno in cassa integrazione.