Attualità - 16 ottobre 2014, 10:45

Reefer: è guerra tra i sindacati, ma i lavoratori saranno tutelati?

Botta e risposta tra Cgil e Cisl e Uil

Reefer: è guerra tra i sindacati, ma i lavoratori saranno tutelati?

La crisi di GF Group è quasi quotidianamente agli onori della cronaca, vertenze sindacali e licenziamenti, cassa integrazione ed esuberi.

Siter Trasporti, Fruttital, Reefer e decine e decine di lavoratori che hanno perso il loro posto o che stanno rischiando di perderlo, che sperano in una ricollocazione o nell’arrivo di buone notizie da parte di istituzioni e sindacati.

E la domanda di molti esasperati dalle tempistiche infinite e dalla confusione di promesse vaghe che mutano ogni giorno è una : “Ci stanno aiutando veramente? Arriveremo a qualche risultato concreto per noi?”

In questo quadro si inserisce una vera e propria guerra tra i sindacati che in queste ore ha avuto come attori principali le rappresentanze di Cgil scontrarsi con Cisl e Uil sulla vertenza Reefer.

Ecco dunque Cgil accusare Cisl e Uil di aver cambiato idea sugli accordi del 6 e del 20 dicembre e la smentita arrivata prontamente dal fronte opposto seguita oggi da una ulteriore replica proveniente da Giorgio Pizzorno (Cgil)“ Prendo atto che la CISL non è un Sindacato voltagabbana e sicuramente non lo è neanche la UILTrasporti, pur tuttavia, provando di chiamar le cose con il loro nome, se prima si condivide un’impostazione e poi si viene meno, credo che una spiegazione possibile sia quella di aver cambiato idea

Continua poi Pizzorno “Ha ragione poi il Collega Sindacalista a ricordare che su 159 Dipendenti in forza, 102 hanno espresso un parere favorevole, 15 sono stati i contrari e 42 non hanno partecipato all’assemblea per vari motivi tra cui quello sostenuto dalla FILT CGIL ovvero che quanto verbalizzato il 18 settembre 2014 non fosse attinente a materia disponibile al vaglio dell’assemblea, in merito a ciò ritengo che sia ancora possibile in questo Paese esprimere il proprio dissenso nonché doveroso e corretto tenere conto di alcuni principi Costituzionali”.

Continua poi Pizzorno “Quanto al ruolo del Sindacato in generale è noto ci sono Organizzazioni che operano per  tutelare i propri iscritti e chi, come la CGIL, prova a difendere gli interessi dei Lavoratori in termini universali, mi pare riduttivo e ingrato ricondurre tali azioni al ”mettersi la medaglietta”.

E sugli aspetti più tecnici e dettagliati ecco le repliche di Pizzorno “Rispetto invece ai Dipendenti Reefer ricollocati, mi preme precisare che ad oggi sono due i Lavoratori che operano con contratto a tempo determinato .Se due Persone saranno impiegate in Autorità Portuale, questa è una buona notizia, anche se non ho informazioni che sia la risultanza di un trattativa. Ben lieto se poi la piattaforma Maersk darà altre possibilità. I Corsi di Formazione finanziati dalla Provincia, non intercettano (purtroppo) del tutto le necessità di ricollocazione poiché per accedere ai posti disponibili finalizzati all’acquisire la qualifica di “macchinista” occorre avere un’età inferiore ai 32 anni ed avere i requisiti psico-fisici richiesti (tra cui l’assenza di patologie agli occhi)”.

“Da ultimo, quanto al presunto comportamento non uniforme in CGIL, mi preme informare che il 15 ottobre 2013 è stato votato all’unanimità dal Comitato Direttivo della Camera del Lavoro un ordine del giorno che conclude come segue:La Cgil di Savona assume la vertenza che riguarda “Gf Group” come emergenza daaffrontare nel rapporto con le Istituzioni anche in relazione alle prospettive di rilancio portuale.

Ovviamente le vertenze sono seguite dalle singole categorie, su Siter sarebbe utile capire qual è la contestazione mossa visto e considerato che lo stesso Speranza ha il titolo per trattare quella vertenza; mi risulta invece che per Fruttital sia programmato un incontro i primi giorni di novembre proprio sul protocollo citato.

Chiudo questa replica rivolgendo una domanda alle Parti interessate, come mai non c’è stata la stessa “verve” a cui si è assistito per l’accorpamento delle Authority? “.

Duri attacchi dunque tra i sindacati, ma c'è da chiedersi se questo porterà dei benefici alla tutela dei lavoratori o se, invece, disuniti si rischi di avere meno forza nei confronti dei vertici aziendali e delle istituzioni.

M.C.

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