Attualità - 25 settembre 2014, 19:12

Terminal Rinfuse: il rischio quello di 35 licenziamenti

Il futuro legato alle sorti di Tirreno Power e l'avanzamento del progetto della Piattaforma Maersk che potrebbe chiedere l'abbattimento del pontile dove attualmente sorge.

Terminal Rinfuse: il rischio quello di 35 licenziamenti

Terminal Rinfuse chiede di poter accedere anche all’ultima tranche di Cassa Integrazione Odinaria per i 35 dipendenti dell’azienda.

Ancora 10 settimane di respiro,  cioè fino al 7 dicembre e poi ? cosa ne sarà dei lavoratori e dell’azienda?

Spiega Roberto Speranza della Fit-Cisl “La situazione è particolarmente preoccupante e si va ad inserire in un contesto occupazionale che è già in profonda crisi nella zona di Vado Ligure.”

Terminal Rinfuse che trasporta e fornisce carbone e che aveva come suo principale cliente Tirreno Power, è fortemente legata proprio al destino della centrale vadese le cui attività sono attualmente bloccate e si resta in attesa di una determinazione ministeriale in tal senso circa l’impatto ambientale del carbone.

In base a tale decisione si capiranno le sorti di tirreno Power e con essa anche del Terminal Rinfuse.

Ci spiega Speranza “I lavoratori di Terminal Rinfuse sono tutti ragazzi giovani accedere a pensionamenti anticipati non è possibile, quindi saranno altre 35 persone senza un lavoro. La speranza sarà di poter accede alla cassa integrazione straordinaria per 24 mesi sempre che l’azienda non debba chiudere definitivamente”.

Aggiunge Speranza “Una decisione circa le sorti di Terminal Rinfuse deve arrivare il più velocemente possibile. Infatti attualmente sorge sul vecchio pontile che in base alle evoluzioni della Piattaforma Maersk dovrà essere abbattuto e ricostruito”.

Continua Speranza “Terminal Rinfuse aveva previsto un investimento di 25/30 milioni di euro sulla Piattaforma Maersk, investimento che, naturalmente non potrà più fare se non ci sarà il lavoro garantito da Tirreno Power”.

In conclusione, quindi, presto Maersk potrebbe chiedere a Terminal Rinfuse di abbattere il suo pontile e l’azienda potrebbe decidere di non continuare con il progetto sulla nuova piattaforma o valutarne delle modificazioni.

Di contro resterebbero i 35 lavoratori e le loro famiglie che sperano in una ripresa delle attività e del lavoro o per lo meno di poter accedere alla Cassa integrazione straordinaria.

Mara Cacace

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