Tanti gli argomenti trattati dal Presidente della Provincia Angelo Vaccarezza durante la puntata “Presidente in Onda” sulle frequenze di Radio Onda ligure 101.
Il futuro delle Province, ilproblema dei rifiuti e dell’acqua,questi i temi trattati, ma non solo, infatti Vaccarezza oltre ad essere il Presidente della Provincia di Savona è anche e, prima di tutto, un papà attento e molto legato ai suoi figli, non a caso oggi era presente anche il figlio Nicola che si è cimentato insieme a lui nel ruolo di speaker radiofonico, riuscendo immediatamente e anche con gli incoraggiamenti del papà a prendere confidenza con il mezzo radiofonico.
Intervallando momenti di scherzo, di relax e battute con altri più seri ed istituzionali, sono state diverse le tematiche affrontate.
Tra queste, naturalmente, quello del futuro delle Province.
“2 anni fa hanno deciso che, in un’ottica di spending rewiew, le Province dovevano essere eliminate, anche se ritengo che i costi eccessivi della politica siano altri. Per farlo si è pensato ad una soluzione: a mano a mano che il mandato scadeva non si sarebbe più provveduto alle elezioni, ma sarebbero state commissariate. Soluzione incostituzionale. Così si è deciso di prorogare i Presidenti che si occuperanno della fase di transizione, questo il mio ruolo almeno fino a gennaio”.
In pratica, dunque, cosa accadrà nell’immediato futuro? Ci spiega Vaccarezza “Dal 24 il Consiglio non ci sarà più, ma il Presidente rimarrà ed anzi sarà più Presidente di prima, infatti concentrerà in se tutte le competenze e dovrà occuparsi in particolare di istituire il nuovo Consiglio formato dai sindaci della Provincia di Savona, di predisporre lo Statuto, mentre entro gennaio si dovrà eleggere il nuovo Presidente che potrà essere o uno dei sindaci o il Presidente uscente”.
Ma quali potrebbero essere le conseguenze del taglio delle Province?
“Le province non spariranno, cambieranno solo forma. Tuttavia potrebbero presentarsi delle problematiche. I sindaci, fortemente legati alle loro realtà territoriali saranno chiamati a prendere decisioni comprensoriali. Saranno capaci di avere una visione più ampia? Il rischio è quello che per quel che concerne le decisioni più spinose o che potrebbero essere anche solo leggermente controverse si ragioni nell’ottica “Si, ma non a casa mia” così come, per prendere decisioni sul dove investire le risorse tutti guardino innanzitutto al loro territorio, si pensi ad esempio alla decisione su quale strada riparare per prima o cose di questo tipo”.
Si è affrontato poi il discorso della discarica di Boscaccio “Abbiamo lavorato per fare in modo che Boscaccio possa guardare con una certa serenità ai prossimi 20 anni, non possiamo accogliere i rifiuti di Genova, può essere una soluzione di emergenza, ma non ci devono trascinare a fondo insieme a loro. Non possiamo essere la pattumiera della Liguria soprattutto perché noi abbiamo fatto molto per il nostro territorio. Servirebbe un Piano Regionale su tale argomento cosa che la Liguria, a differenza delle altre regioni, non ha”.
Infine altro argomento spinoso quello dell’acqua che vede un unico problema attualmente “Albenga non può tardare ancora e pensare a cosa vuole fare. Capisco che Cangiano si sia appena insediato, voglia avere una visione dell’argomento più chiara, ma noi in passiamo abbiamo già lavorato molto in tal senso e il percorso lo abbiamo già fatto. Esiste un piano regionale, un progetto Filse e i fondi per realizzarlo ed incombe su di noi una sanzione europea pesantissima. Cosa si deve valutare ancora? L’unica cosa è che Albenga dovrebbe rinunciare a fare un appalto, non vorrei pensare male.”
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