Attualità - 14 giugno 2014, 17:30

Acquisti online più trasparenti e sicuri: queste le parole d’ordine delle nuove regole europee

L'avvocato Marco Didier della Lega Consumatori ci spiega che cosa cambia

Acquisti online più trasparenti e sicuri: queste le parole d’ordine delle nuove regole europee

 

Patti chiari e regole uniformi per tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Questo l’imperativo della nuova disciplina comunitaria degli acquisti online (D.Lgs. n. 21/2014 recepimento della Direttiva 83/2011/UE), in vigore a partire dal 14 giugno. Le novità principali riguardano i contratti a distanza e in particolare gli acquisti online. Comprare su internet non è più una semplice tendenza, ma un nuovo modo di fare acquisti che sta lentamente conquistando un numero crescente di consumatori. Dalla possibilità di comparare beni con un semplice click alla convenienza economica che spesso il web offre attraverso offerte promozionali, numerosi possono essere i vantaggi di fare acquisti comodamente da casa. La mancanza di un contatto diretto con il venditore, però, spesso pone il consumatore in una condizione di debolezza, costringendolo a un percorso ad ostacoli tra clausole nascoste e contratti di non facile lettura. Le insidie, poi, si fanno sempre più impercettibili quando si consultano siti internet con dispositivi mobile. È il caso dei giochi o delle suonerie pubblicizzate come gratis, dietro cui si nascondono abbonamenti a pagamento. Per porre fine a queste ambiguità e garantire una maggiore trasparenza e sicurezza del consumatore, il legislatore europeo ha disposto la necessità di indicare in modo inequivocabile l’obbligo di pagare una somma di denaro per ricevere un certo servizio. Svincolando, così, il consumatore da qualunque obbligo contrattuale, in assenza di tale indicazione. Lo stesso vale per la richiesta di costi aggiuntivi, dove non sono più ammessi “ritocchi” al prezzo finale. Il prezzo indicato dal venditore, infatti, dovrà indicare il costo del prodotto comprensivo di qualunque tipo di extra.

Giro di vite anche per i contratti telefonici, che diventano vincolanti soltanto dopo la sottoscrizione, anche tramite firma elettronica. Per i servizi, la conferma deve essere data prima dell’erogazione.

Si allungano, infine, i tempi di ripensamento per recedere dal contratto, che salgono da 10 a 14 giorni. Termini che, in caso di un’inadeguata informazione del consumatore, possono lievitare a un anno e 14 giorni. In questi casi, il consumatore viene sgravato anche dai costi di restituzione del bene.

In caso di ripensamento, il consumatore ha diritto a ricevere il rimborso, con lo stesso strumento di pagamento utilizzato per acquistare il bene o il servizio, entro 14 giorni dal recesso. Per facilitare il consumatore, l’Ue ha predisposto un modello standard, valido per tutti i paesi europei, di cui il consumatore può avvalersi per esercitare il diritto di recesso. Resta comunque valida la possibilità di manifestare diversamente la propria volontà di recedere.

Le nuove regole non sono applicabili ai contratti stipulati fuori dai locali commerciali, per pagamenti inferiori ai 50 euro, e non si estendono ai contratti di credito al consumo, ai contratti a distanza di multiproprietà, ai contratti stipulati con l’intervento di un pubblico ufficiale e ai contratti turistici.

Per maggiori informazioni potete contattare gli sportelli della Lega Consumatori Acli (legaconsumatoricuneo@virgilio.it) oppure direttamente l’Avvocato Marco Didier all’indirizzo mail avvocatodidier@virgilio.it

avvocatodidier@virgilio.it

r.g.

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