Mercoledì 13 novembre otto ore di sciopero per i dipendenti della Cabur di Altare. Continua il serrato braccio di ferro tra l'azienda e i lavoratori, uniti alla RSU e alle segreterie provinciali di Fim- Fiom e Uilm Savona, per scongiurare i 33 licenziamenti. Lo scorso 4 novembre si era già svolto un incontro sul tema, con risultati estremamente negativi: l'azienda, infatti, avevano fatto sapere i sindacati, aveva chiesto fin da subito la sottoscrizione di un accordo che prevedesse la garanzia dei licenziamenti, alla fine del periodo di cassa integrazione, senza neanche valutare un'ipotetica ripresa del settore.
Per questo motivo i sindacati hanno deciso di chiedere un forte impegno in prima persona delle istituzioni, che si concretizzerà mercoledì alle ore 9,30 presso l'Unione Industriali di Savona dove si terrà una riunione, convocata dalla Regione Liguria tra tutte le parti in causa, per proseguire la trattativa riferita alla procedura di licenziamento collettivo in sede istituzionale.
I lavoratori saranno in presidio dalle 8,30 presso la sede dell' Unione Industriali, ma riuniti in Assemblea, fanno sapere i sindacati, "hanno deciso di chiedere alla Proprietà Cabur, che così tanto ha dato in questi decenni ai lavoratori, guadagnandosi la fiducia e il rispetto di tutti i lavoratori che in Cabur questi 60 anni hanno lavorato, di intervenire in questa discussione che ormai si procrastina da diverso tempo senza trovare soluzione e quindi di essere presente all'incontro del prossimo 13 novembre, auspicando in una soluzione condivisa e che dia anche un segnale importante di continuità".