Attualità - 09 novembre 2013, 11:25

Salta di nuovo l'accordo tra azienda e sindacati, 12 ore di sciopero per Cabur

Nuovo stop proprio quando sembrava fatta: l'azienda insiste per la ratifica dei 33 licenziamenti tra un anno. Presidio il 13 novembre

Andrea Pasa

Andrea Pasa

"33 licenziamenti tra un anno, ma li decidiamo subito", era la richiesta dell'azienda. "Decidiamo tra un anno chi e quanti licenziare", rispondeva il sindacato. E su questi due fronti si è rimasti parecchio tempo: fino a che, pochi giorni fa, i dirigenti di Cabur si erano detti finalmente disposti a trattare.

Si è arrivati così all'incontro di ieri con la convinzione che fosse ormai fatta: l'azienda si era impegnata a presentare una proposta che prevedesse, come richiesto dai rappresentanti dei lavoratori, un anno di cassa integrazione, la realizzazione di importanti investimenti (sotto forma di una nuova linea produttiva), e la verifica tra un anno di eventuali esuberi, da quantificare una volta chiaro l'andamento del mercato e degli investimenti fatti.

All'appuntamento Cabur si è presentata, però, con questa proposta: "Rimandiamo di un anno la scelta di chi licenziare, ma ratifichiamo subito che, comunque vada, ci saranno 33 licenziamenti". Tradotto: si licenzia comunque, solo che invece di decidere oggi chi tra 12 mesi perderà il posto, lo scegliamo fra un anno. Uno slittamento quindi che riguarda solo i nomi, non i numeri.

Sconcertati i sindacati. "La proposta è inaccettabile - tuona Andrea Pasa, di CGIL - ci chiedono di firmare una cambiale in bianco. A noi non interessava salvare questo o quel dipendente, noi vorremmo salvarli tutti: e la strada passa attraverso il rilancio della produzione con i nuovi investimenti".

Com'è possibile, chiede Pasa, decidere oggi quanti saranno gli esuberi tra 12 mesi? I conti vanno fatti dopo gli investimenti, sostiene: "Paradossalmente noi siamo pronti ad accettare anche 50 licenziamenti anziché 33, ma solo a cose fatte. Se gli investimenti vanno male e l'esubero è strutturale, accetteremo qualsiasi taglio. Ma ci sconcerta la volontà di decidere a priori che, comunque vadano le cose, un terzo della forza lavoro è di troppo. Noi stiamo cercando di salvare tutti i dipendenti, non qualcuno in particolare: proporci di mantenere i licenziamenti, limitandosi a rimandare la scelta delle 'vittime' del taglio, dimostra che in Cabur non hanno capito il nostro intento. Ora spero le istituzioni si facciano sentire".

E la sede sarà l'Unione Industriali, il 13 novembre, quando è previsto un incontro tra Cabur, sindacati e Regione. Giorno in cui i lavoratori effettueranno 8 ore di sciopero con presidio, in aggiunta ad altre 4 ore da effettuare tra lunedì e martedì.

Andrea Chiovelli

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