E' in corso il presidio dei lavoratori di Tirreno Power davanti all'ingresso dell'impianto di Vado Ligure. Quasi un centinaio le persone che protestano per chiedere ai vertici dell'azienda una discussione con le sigle sindacali locali in merito agli esuberi paventati in questi giorni. Sarebbero 155 su tutto il territorio italiano: il che, tradotto in soldoni, significherebbe una cinquantina di tagli su Vado.
Numeri che destano sgomento sul territorio, dove la centrale di Vado Ligure è già al centro del ciclone per via del progetto del terzo gruppo a carbone, osteggiato da molti. Secondo i calcoli di CGIL, "Normalmente queste trattative si fanno a livello nazionale - spiega Tino Amatiello, neo segretario di Filctem CGIL Savona - ma data l'importanza che Tirreno Power riveste sul nostro territorio, e tutte le discussioni in campo con il progetto dell'ampliamento, chiediamo che la dirigenza del''azienda imposti un tavolo anche a livello locale. Premesso che pensiamo si possa trovare una soluzione perchè il numero di esuberi sia decisamente inferiore, non ci tiriamo indietro di fronte alla possibilità di dover riorganizzare l'organico: una trattativa che, però, non potrà prescindere dall'ampliamento della centrale, che per noi va fatto ad ogni costo".
Per questo i lavoratori hanno organizzato per oggi una giornata di sciopero, chiedendo maggiori certezze e garanzie sui piani futuri della centrale di Vado Ligure. Un altro presidio inizierà alle ore 15 di fronte alla Camera di Commercio di Savona.
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