Per eguagliare la somma percepita da un uomo nel 2012, una donna ha dovuto lavorare fino al 28 febbraio scorso, ovvero 59 giorni di calendario in più. E' quanto emerge da un rapporto diffuso dalla Commissione Ue in occasione della “Giornata europea della parità retributiva”.
A Savona l’Equal Pay Day sarà sottolineato con una manifestazione che si svolgerà presso la Sala Magnano della Camera di Commercio di Savona, alle ore 11,30. Ad organizzare la Giornata della parità retributiva è la sezione di Savona della Fidapa, Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari, presieduta dalla signora Fulvia Scotti Costa, in collaborazione con il Comitato per l'Imprenditoria Femminile di Savona, presieduto dal consigliere camerale Anna Maria Torterolo.
Cinquantanove giorni rappresentano un differenziale che si attesta intorno al 16,2%, in lieve flessione rispetto agli anni precedenti quando il divario era pari al 17%, ma pur sempre una differenza molto rilevante. Questa disuguaglianza tra i due sessi nell'ambito del lavoro, secondo la Commissione europea, può essere anche spiegata con l'impatto della crisi economica nei diversi settori, in particolare su quelli dominati in genere dalla presenza del sesso maschile, come l'universo delle costruzioni e dell'ingegneria. Per questo il leggero restringimento della forbice salariale non pare riconducibile ad un rilancio delle condizioni per le donne ma dovuto alle difficoltà complessive dell’economia.
L'Equal Pay Day, in questo senso, ricorda le disparità delle condizioni salariali che le donne sono costrette ancora ad affrontare nel mercato del lavoro. Il divario è diminuito negli ultimi anni, ma non c'è alcun motivo di festeggiare. Il ‘gap’ è ancora molto grande e gran parte del cambiamento è in realtà da ricondurre ad un declino delle entrate degli uomini piuttosto che un aumento degli stipendi per le donne.
Anche a Genova, nella sede della Regione, si parlerà di Equal Pay in un incontro con Lorena Rambaudi, assessore regionale al Welfare e alle Pari Opportunità, Maruska Piredda, presidente Commisione Pari Opportunità del Consiglio Regionale, la consigliera di parità Valeria Maione, le parti sociali, la consulta e le associazioni femminili del territorio.