Attualità - 10 aprile 2013, 16:21

A Finale Ligure nasce il progetto "Gourmet"

Menù a Km 0, tracciabilità e sostenibilità dei prodotti e stagionalità le parole d'ordine dell'iniziativa

Stefano Beltrame e Vanessa Chiesa

Stefano Beltrame e Vanessa Chiesa

La scorsa settimana la Regione Liguria ha presentato l’iniziativa del menù tipico regionale certificato, che nasce nell’ambito delle iniziative di sviluppo della “filiera corta”, che prevede uno specifico sistema di identificazione della ristorazione regionale per promuovere un menù tipico regionale comprensivo dell’offerta di vini, oli, prodotti agricoli e della panificazione. L’associazione “Quattro Borghi” di Finale Ligure, l’associazione cuochi della provincia di Savona e l’unione regionale dei cuochi Liguria plaudono all’iniziativa della regione, che con questo progetto, convalida e rilancia il progetto “Gourmet”, presentato lo scorso 26 marzo nella sala dell’hotel Florenz di Finale Ligure, dove, i cuochi intervenuti, i responsabili del progetto e alcuni referenti dell’agricoltura a Km 0 hanno sottoscritto una bozza di protocollo che dia, ai ristoranti ed alberghi aderenti, la certificazione di un menù eseguito nel rispetto della filiera corta e tracciabile, per una clientela sempre più attenta ed esigente, consapevole del valore aggiunto apportato da una carta che rivaluti i prodotti agroittici del territorio attraverso ricette tipiche, innovative e anche meno conosciute.

Vanessa Chiesa, responsabile dell’iniziativa “Gourmet” per l’ associazione alberghi di Finale Ligure e per i “Quattro Borghi” e Stefano Beltrame, dell’associazione cuochi della provincia di Savona dichiarano: “L’ associazione albergatori ha presentato negli scorsi mesi cinque club di prodotto, a cui hanno aderito gli hotel, per qualificare e differenziare maggiormente l’offerta: biker, famiglia, ecohotel, gourmet e senior/adulti. In questo momento di grave incertezza economica siamo fortemente convinti che la differenziazione abbinata alla qualità premino: in questi mesi abbiamo notato che se proponi la qualità perché ne sei eticamente convinto, la gente ti premia per questo. Secondo le nostre associazioni il rilancio della microeconomia passa attraverso l’uso delle materie prime locali, degli oli, dei vini, del sistema delle etichette per la tracciabilità del prodotto, della stagionalità per la preparazione delle vivande. E’ fondamentale, per offrire un prodotto di livello, ecologicamente sostenibile, ma soprattutto per presentare un menù a Km 0, rispettare il sistema della stagionalità, utilizzare prodotti ittici del nostro mare ed in quest’ultimo caso siamo molto fortunati perché la capitaneria del porto di Savona garantisce la tracciabilità del pescato”.

Concludono Chiesa e Beltrame: “Per esempio, anche se pochi lo sanno, il comune di Feglino si sta impegnando per rilanciare il cece nero che è un legume molto importante e utilizzato nella cucina ligure dalla farinata, allo zemin e alla panissa. Attualmente il 50% della farina di ceci utilizzate in cucina proviene dalla Tunisia e ci sembra dunque essenziale sostenere un prodotto biologico, di altissimo livello e qualità coltivato a solo 10 Km da Finale Ligure”.

Cinzia Gatti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU