Attualità - 29 marzo 2013, 17:07

A Quiliano riapre il parco San Pietro in Carpignano

Immagine di repertorio

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Sabato 30 marzo, con una festa organizzata dal Consiglio Comunale dei Ragazzi di Quiliano, i quilianesi riscopriranno il verde prato e gli alberi fioriti del parco San Pietro in Carpignano, facendo merenda nella nuova area attrezzata “Giardino dei Mirabolani”. Sono infatti terminati i lavori di completamento funzionale dell'ambito ludico ricreativo del parco,  il cui intervento,  affidato tramite gara all'Impresa Giustiniana di Novi Ligure (AL) per un importo complessivo di € 90.000, è stato finanziato tramite contributo regionale.  

I lavori eseguiti, che verranno illustrati dal Vice Sindaco Antonio Tallarico che li aveva sovraordinati nel suo precedente ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, hanno riguardato la riqualificazione e il completamento del chiostro con una nuova pavimentazione e la messa a dimora di piante rampicanti ornamentali, l'installazione di nuovi arredi come tavoli, panche e fontanelle e postazioni per pic-nic, il livellamento del fondo e la semina del manto erboso, la piantumazione di alberature di diversa varietà botanica e di una siepe al alto fusto a funzione di barriera verso il mercato ortofrutticolo, l'installazione di un impianto di illuminazione a basso consumo energetico, il completamento delle recinzioni, del parcheggio e la regimazione delle acque. In linea con l'obiettivo di garantire la valorizzazione di un’area di facile accessibilità a beneficio dei cittadini, gli interventi realizzati consentono al visitatore di percorrere un suggestivo e formativo percorso naturalistico botanico avvalorato da specifica cartellonistica, usufruendo al contempo di spazi per rilassarsi, giocare sul prato o prepararsi il pic-nic avvalendosi delle idonee attrezzature a disposizione. Le diverse varietà botaniche autoctone ed alloctone, ornamentali e colturali aiuteranno il visitatore ad apprezzare ed a comprendere l’importanza del patrimonio agroforestale, anche grazie al contesto in cui è inserito il parco stesso, in quanto le aree limitrofe sono state recuperate per la coltivazione di vitigni tipici, colture tradizionali e specificità come l’Albicocca di Valleggia.

c.s.

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